Un set di cellule staminali che, in caso di necessità, possono salvare la vita al bambino: in Gran Bretagna è l'ultima moda in materia di regali per neonati. A venderlo sono le banche private per la conservazione del sangue prelevato dal cordone ombelicale, ormai sempre più numerose e con un giro d'affari sempre più consistente. In media, infatti, ognuna di loro vende 200 kit al mese. Il sangue del cordone ombelicale e della placenta contiene cellule staminali del tutto simili a quelle contenute nel midollo osseo, dalle quali hanno origine i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Pertanto tali cellule hanno un ruolo importante nella cura di alcune gravi malattie del sangue, in particolare leucemie, talassemie e linfomi. In futuro poi si ritiene che potranno essere utilizzate per ricostruire tessuti od organi malati, insomma veri e propri pezzi di ricambio per il corpo umano. “È il miglior regalo che potevamo comprarle. In pochi anni non avrà più bisogno di carrozzine o vestitini, ma le resterà, almeno per 25 anni, questa assicurazione sulla vita”, ha detto all'edizione domenicale del quotidiano britannico Independent, Becki MacCullum, una neo-mamma che ha pagato 2.000 euro ad una banca privata per la conservazione delle cellule staminali di sua figlia Freya. “Sono soldi che ho speso molto volentieri per proteggere la salute della mia bambina”, ha aggiunto. La procedura di prelievo è molto semplice. Subito dopo la nascita il cordone ombelicale viene tagliato e reciso e con un ago viene prelevato dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone e nella placenta che contiene cellule staminali sufficienti per un trapianto in bambini e adulti fino a un peso di circa 50 Kg. Il sangue arriva in una sacca sterile alla banca prescelta dove le cellule staminali vengono separate dal plasma, sottoposte ad un trattamento di congelamento criogenico a -126 gradi e conservate per 25 anni. Le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere impiegate, in caso di compatibilità, anche per trapianti a terzi, in particolar modo a membri della stessa famiglia. In Italia, tuttavia, questo tipo di “regalo” non può essere fatto: infatti, nelle strutture che sono attrezzate, il cordone ombelicale può essere donato, ma non può essere destinato ad un uso “autologo”. “In mancanza di una legge che espressamente disponga altrimenti - ha disposto il Tar del Lazio con una sentenza del 2002 il donante non ha alcun diritto a destinare l'uso delle cellule a vantaggio suo, o di altri suoi familiari”. Fanno eccezione i donatori il cui sangue può essere utilizzato per un fratellino o una sorellina affetti da una malattia curabile con trapianto di cellule staminali: in questo caso, l'uso familiare è consentito ed è sostenuto a spese del servizio sanitario nazionale. (Pubblicato su Ecplanet 04-03-2006)
Gb. Il set di staminali in regalo, l'ultima moda per il neonato 03 febbraio 2006 Stem cells proving popular gift CNN 19 dicembre 2005 Inseguendo la folle chimera dell'immortalità, istituti senza scrupoli sono pronti ad acquistare cellule staminali embrionali con poche settimane di vita - capaci di rigenerare i tessuti - da utilizzare in trattamenti estetici che possono costare fino a 15 mila euro. La BBC ha ottenuto un video in cui vi è la prova che molti aborti sono stati indotti a questo scopo. E, in alcuni casi, dei neonati sarebbero addirittura stati sottratti dopo la nascita alle partorienti. In particolare, nel reparto maternità dell'ospedale numero 6 di Kharkiv, cittadina ucraina vicina al confine con la Russia, l'attivista di un'associazione
che dà sostegno a un centinaio di vittime di aborti, è riuscita a filmare un'autopsia che mostra organi rimossi dal corpo smembrato di un bambino. Le staminali sarebbero state estratte dal cervello e soprattutto dal midollo spinale, che è una ricca riserva di tali cellule (recentemente hanno scoperto che si trovano anche nel liquido amniotico in cui cresce il feto, figuriamoci un po', ndr). Il Consiglio d'Europa ha aperto un'inchiesta sul caso, i cui primi, parziali risultati, parlano di “traffico di bambini sottratti alla nascita e di un muro di silenzio da parte dello staff ospedaliero circa il loro destino”. Alcune donne ucraine si offrono dietro compenso a portare avanti gravidanze al solo scopo di fornire il prezioso “materiale biologico”. Le “donatrici” vengono reclutate nelle province più povere del Paese. Il feto abortito passa nelle mani di un intermediario o di un'istituto, che ne estrae gli organi. Il “materiale” viene poi venduto ed esportato. Estratte dai feti, o dai bambini, le cellule vengono poi stimolate in laboratorio per dare origine a qualsiasi tipo di organo, incluse ossa, muscoli e tessuti. Il vero business è la terapia estetica. La comunità scientifica ritiene che la ricerca sia ancora ad uno stadio ancora troppo arretrato per poter dimostrare che le staminali diminuiscono le rughe o attenuano i segni della vecchiaia. Ma intanto, cliniche di bellezza che usano staminali sono comparse in tutto il mondo, non solo in Paesi dove la legislazione in materia è meno rigida, ma anche in Gran Bretagna e Olanda. In Russia sono sorte più di 50 cliniche negli ultimi anni, per soddisfare le richieste della nuova classe abbiente moscovita, così come degli occidentali in cerca di elisir di lunga vita. Sono però le Barbados il paradiso dei “turisti staminali”. All'Istituto per la Medicina Rigenerativa delle Barbados, lo scorso anno sono stati trattati centinaia di pazienti, e la lista di attesa supera oggi il migliaio di persone. Secondo i medici della clinica, con una bella iniezione di staminali il miglioramento è immediato ed esteso: si dorme meglio, si pensa meglio, e anche la libido subisce un sensibile incremento. Sebbene l'attività di tali strutture non sia regolata da alcuna commissione riconosciuta, e non esista letteratura scientifica o test medici in grado di attestare la validità scientifica e la sicurezza di tale pratica. Inoltre, non c'è alcuna prova che il tessuto staminale sia prelevato da feti abortiti naturalmente, anziché da aborti indotti. Gli unici a non essere sorpresi di tale aberrante pratica, sono proprio gli ucraini. “Erano soliti dire che abbiamo svenduto l'Ucraina”, è il commento amaro di un reporter di Kharkiv, “adesso stiamo svendendo gli ucraini. E per giunta, a pezzi”. (Pubblicato su Ecplanet, 27-01-2007)
Ukraine Killing Newborns To Harvest Stem Cells Says BBC With Video Evidence 12 dicembre 2006 In Ucraina traffico di cellule e bambini scomparsi 15 maggio 2007 Outside the U.S., businesses run with unproved stem cell therapies 20 febbraio 2005 Britons fly abroad for stem-cell makeovers 16 ottobre 2005 Supermarket staminali 22 gennaio 2007 La Direttiva Europea 2004/23/CE, per la definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani, sollecita gli Stati membri a promuovere la donazione di cellule (tra cui quelle del cordone) e tessuti, uniformando gli standard per la raccolta e conservazione, ma senza impedirne la conservazione autologa.
Si tratta di tutta una serie di regole per tutelare la sicurezza dell'imbancaggio di ogni tipo di cellule. Come ad esempio le cellule staminali emopoietiche, utilizzate nei 4.000 trapianti di midollo osseo che si fanno ogni anno in Italia. O le cellule pancreatiche, che producono insulina per i pazienti diabetici. Più i diversi tipi di tessuti come cornee, tessuto osseo, valvole cardiache, cute, segmenti vascolari. Tutte le cellule sono donate e prelevate da donatori viventi volontari – 100mila in Italia – o dallo stesso paziente, mentre i tessuti sono donati e prelevati dopo la morte in modo volontario e gratuito, conservati e distribuiti da una rete di banche pubbliche e necessari per curare oltre 10mila persone all'anno nel nostro Paese. “La conservazione del cordone ombelicale - scrive il Ministero in un comunicato - si inserisce in questa rete pubblica che è al momento la più efficiente, una delle più sicure e quella con il più alto numero di trapianti eseguiti in Europa“. “Solo la banca pubblica – ha sottolineato il Ministro della Salute Livia Turco – può assicurare la correttezza nella raccolta e nella assegnazione delle cellule e dei tessuti donati, senza condizionamenti esercitati da capitali privati che in modo evidente o meno evidente possono condizionare la politica della banca, favorendo forme di profitto diretto o indiretto. La struttura pubblica, inoltre, può garantire sempre una reale informazione sui limiti e sulla possibilità delle cure, anche quando non esistono certezze scientifiche, come nel caso dell'uso autologo del cordone ombelicale”.
In Italia sono già operative 30 banche pubbliche per i tessuti, oltre 100 centri pubblici di conservazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche, 16 banche per il cordone ombelicale e 5 per la conservazione delle beta cellule pancreatiche ed epatociti. Critica l'onorevole Donatella Poretti: “Dispiace dover registrare l'ennesima chiusura del Ministro della Salute, Livia Turco, sulla possibilità di istituire anche in Italia, come in molti paesi europei, biobanche private accreditate e convenzionate per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale. La direttiva, disciplinando la donazione e la conservazione dei tessuti e delle cellule, in particolare delle cellule staminali del cordone ombelicale, avrebbe permesso anche la nascita di strutture private. Il ministro Turco, però, nello schema per il recepimento, non ha voluto cogliere questa possibilità”. Il 13 luglio 2007, il Comitato Nazionale per la Bioetica aveva approvato una mozione che auspicava nel più breve tempo possibile il recepimento della direttiva, sottolineando l'importanza della donazione, in conformità alla legge sul sangue, e della corretta informazione del pubblico sulle realistiche applicazioni terapeutiche delle cellule da cordone ombelicale.
Nel documento, però, si dava per scontato che il recepimento della direttiva avrebbe comportato l'apertura in Italia di banche private e quindi poneva tre condizioni: - che l'utilizzo delle cellule da parte di persone diverse da quelle da cui sono state prelevate rispetti il divieto di ricavare profitto; - che la raccolta e la conservazione di cellule staminali cordonali presso strutture private debbano essere sottoposte ad autorizzazioni che consenta l'effettivo esercizio delle forme di controllo pubblico previste dalla direttiva; - l'indennità prevista per i donatori deve essere riferita solo al rimborso delle spese sostenute per la donazione. (Pubblicato su Ecplanet, 06-08-2007)
Direttiva 2004/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 Dal cordone ombelicale di una bimba nata all'Ospedale San Filippo Neri di Roma, lo scorso 31 marzo, sono state prelevate 21 milioni di cellule staminali CD34+. I genitori della piccola hanno deciso di conservare le preziose staminali contattando SmartBank, partecipando al corso informativo nella sede di Roma e ricevendo subito dopo il kit per il prelievo. Le staminali CD34+ sono quelle che potrebbero curare gravi malattie del sangue come le leucemie, la talassemia, alcuni tumori, errori congeniti del metabolismo e gravi immunodeficienze. Il numero record di staminali prelevate in questo caso va confrontato con quella che è la media dei prelievi italiani stimata intorno alle 2.700.000 cellule. La BioTime, compagnia biotech californiana guidate da Michael West, uno scienziato dedito alla ricerca nel campo delle cellule staminali, insieme alla sussidiaria Embryome Sciences, sta pensando ad una fornitura di cellule per i laboratori specializzati nel campo delle cellule staminali. West, che insieme a suoi collaboratori ha pubblicato su Rigenerative Medicine uno studio in cui descrive gli sforzi del suo team per generare cellule che riproducono solo lo stesso tipo di cellule, chiama “progenitori umani embrionali” le linee cellulari che vanno dalle staminali embrionali alle cellule adulte differenziate. Nei primi anni Novanta, West fu il cofondatore della Geron, la compagnia biotech di Menlo Park, in California, che all'inizio si specializzò nella cura di malattie legate alla vecchiaia e che oggi è dedita allo sviluppo di terapie a base di cellule staminali per la cura delle lesioni al midollo spinale e di altre malattie. Prima di unirsi alla BioTime, West ha anche guidato la Advanced Cell Technologies, un'altra compagnia, di Los Angeles, che sviluppa terapie a base di staminali e nuovi modi di generare staminali embrionali. Il nuovo ruolo di West con la BioTtime, volto allo sviluppo di strumenti innovativi piuttosto che a quello delle terapie, riflette un trend che vede molti scienziati spostasi verso quest'area di ricerca. “Il cliente non è più il paziente ma lo scienziato”, dice Evan Snyder, direttore dello Stem Cell Research Center al Burnham Institute di La Jolla (California), “che necessita di cellule staminali specifiche a seconda del proprio obiettivo”. Ad esempio, gli scienziati che lavorano allo sviluppo di nuove terapie contro il morbo di Parkinson, necessitano di grandi quantità di neuroni dopaminergici, il tipo di cellula che è colpito dalla malattia. Proprio di recente, i ricercatori italiani Vania Broccoli e Bruno Di Stefano del San Raffaele di Milano, in collaborazione con il MIT (Massachuttes institute of tecnology) di Boston, sono riusciti a riprogrammare i “fibroblasti”, le cellule adulte della pelle, facendole tornare bambine allo stadio di cellule staminali
pluripotenti (lo studio è apparso su Proceedings of the National Academy of Sciences). Si tratta di una nuova tappa nella “riprogrammazione genetica”, tecnica avviata nel 2006 dal gruppo di ricerca dell'Università di Kyoto, guidato da Shinya Yamanaka, che aveva dimostrato come con soli quattro geni fosse possibile trasformare cellule differenziate adulte in staminali simili a quelle embrionali. cellule della pelle riprogrammate per agire come cellule staminali possono essere cresciute in laboratorio fino a differenziarsi in cellule neuronali (Credit: National Academy of Sciences, PNAS).
Tutto si basa sull'espressione di quattro geni chiave (o geni master) e nella capacità di farli esprimere nei fibroblasti, in modo da ringiovanirli. Tecnicamente si chiamano “iPS” (induced Pluripotent Stemcells) e possiedono tutte le potenzialità delle staminali embrionali pluripotenti: proliferano in vitro per lungo tempo e si differenziano in diversi tipi di cellule come neuroni, astrociti, cardiomiociti o cellule pancreatiche. La ricerca ha dimostrato, in particolare, la capacità delle iPS di differenziare in vitro in neuroni dopaminergici, la cui perdita è la causa dell'insorgenza del morbo di Parkinson. I neuroni ottenuti dalla riprogrammazione dei fibroblasti, una volta trapiantati in topi di laboratorio affetti da Parkinson, si sono dimostrati capaci di rimpiazzare quelli perduti e di attenuare in modo sensibile i disturbi motori tipici della malattia, permettendo un forte recupero funzionale. Attualmente, le staminali vengono indotte a generare specifici tipi di cellule tramite l'esposizione alle stesse sostanze chimiche che incontrerebbero nel corso del loro normale sviluppo. Tuttavia, il processo non sempre si rivela affidabile, rendendo necessaria la purificazione delle cellule desiderate. Nel loro studio, West e colleghi descrivono il modo in cui crescono staminali embrionali operando in diverse condizioni e isolando linee cellulari che riproducono solo dei cloni (mentre, se lasciate sviluppare per proprio conto, producono dei conglomerati di nervi e altri tessuti) mediante marcatori molecolari che identificano più di 140 linee del tutto uniche. La BioTime metterà in commercio il frutto del suo lavoro tra 6-12 mesi. Tuttavia, ci sarà ancora da lavorare molto per caratterizzare le proprietà delle cellule. Non è ancora chiaro quanto in realtà queste cellule prodotte in laboratorio assomiglieranno a quelle naturali, né quale sarà il loro vero potenziale di differenziazione, cioè il tipo di cellula adulta in cui ogni linea si svilupperà. (Pubblicato su Ecplanet, 23-04-2008)
SmartBank conserva 21 milioni di cellule CD34+ 11 aprile 2008 BioTime, Inc. And Embryome Sciences, Inc. Launch Embryome.com And The International Embryome Initiative 30 giugno 2008 Una macchina del tempo per curare il Parkinson Corriere della Sera 08 aprile 2008 Parkinson's Symptoms Reduced By Reprogrammed Cells In Rats 08 aprile 2008 Induced pluripotent stem cell - Wikipedia Institute for Regenerative Medicine Geron BioTime, Inc. Advanced Cell Technologies massachusetts institute of technology
Proceedings of the National Academy of Sciences Smartbank: banca per la conservazione delle cellule staminali - Roma
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