di Papert S.
L’uso del computer allontanerà i bambini dalle realtà sociali? “Forse l’uso del computer potrà allontanare i bambini da alcune realtà ma certamente li avvicinerà ad altre. Dobbiamo ricordarci che un tempo la società era strutturate in modo diverso, i bambini crescevano in un nucleo familiare ampio, compatto e solido, dove potevano imparare ascoltando e comunicando costantemente con i nonni, gli zii, i cugini, oltre che con i genitori. Era un modo molto bello di imparare, forse il più sano e naturale, ma quella realtà oggi non esiste più. La scuola è un luogo di alienazione, non una alternativa in grado di dare alle relazioni interpersonali la coesione di cui hanno bisogno. Sono convinto, invece, che l’educazione tecnologica riproduca alcune caratteristiche dell’ambiente familiare e crei un contesto stimolante in cui il modo di apprendere è simile a quello di molto tempo fa. L’uso del computer fa avvicinare i bambini fra loro, non li isola” Diverse sono le citazioni che mi hanno colpita, ma ho voluto soffermarmi sulla prima di Papert S. Concordo pienamente con l’autore sull’evoluzione che la società ha subito nel corso degli anni, un cambiamento che ha inciso non solo sull’ambiente ma anche su quella serie di “sistemi” che lo caratterizzano, in primis la famiglia. Negli ultimi anni questa ha subito una profonda e radicale trasformazione; oggi i ruoli che i diversi componenti della famiglia svolgono sono cambiati, non sono più stabili e definiti come quelli di una volta. La famiglia attualmente, non è più vista come la principale agenzia di socializzazione, dove all’interno della quale il bambino può acquisire comportamenti, assimilare linguaggi, valori, norme e credenze. E’ brutto ammetterlo, ma purtroppo nella società “moderna”, quella “industriale” nella quale viviamo, molte di queste funzioni sono state prese di mano da altre istituzioni come la scuola, l’oratorio e perché no, anche dai mass media. Nel tipo di famiglia patriarcale, il modo di imparare le cose era molto più genuino, sano; il sapere veniva tramandato dagli adulti ed era bello riunirsi e raccontare quelli che erano i propri vissuti, le proprie esperienze e
quant’altro. Oggi purtroppo tutto questo non esiste più! Sarà per mancanza di tempo…, sarà perché non ci sono più gli adulti che lo fanno, ma chissà…! Non sono invece pienamente d’accordo sul fatto che “l’educazione tecnologica possa riprodurre alcune caratteristiche della famiglia”. E’ vero nella famiglia nucleare di oggi non sempre i genitori sono presenti e possono ritenersi punti di forza e di riferimento per il bambino ma, laddove ancora esistono, non è giusto sostituirli con le nuove tecnologie. Un conto è per il bambino sedersi accanto ad un genitore e imparare alla vecchia maniera cioè facendo milioni di domande del tipo perché avviene questa cosa? Oppure come faccio a fare questo…? e un conto è starsene seduto davanti ad un pc e fare tutto in maniera autonoma, anche perché spesso si ritrovano a navigare in alcuni siti che tutto si può dire anziché istruttivi.. In questo modo viene anche a mancare quel rapporto fisico, quella comunicazione positiva che si innesca tra i protagonisti di quel momento. Certo non possiamo negare l’utilità di queste nuove tecnologie e il contributo positivo che hanno apportato all’apprendimento, tanto è vero che la scuola, come istituzione, si è abilitata ed ha accolto questo avvento apportando delle vere e proprie modifiche alla didattica stessa. A mio avviso dire che” l’educazione tecnologica riproduce alcune caratteristiche dell’ambiente familiare” è tanto!!! Veronica Izzo