CHI HA PAURA DELL’ISLAM? PARTE-1-2 I mega raduni di protesta dei musulmani sulle piazze più importanti di alcune nostre città, raduni non autorizzati ma tacitamente tollerati dalle nostre autorità civili, sono stati fin troppo sottovalutati dai nostri mass media, dai politici e perfino dalle nostre autorità ecclesiastiche. Questa loro capacità di riunirsi in folle immense, in determinati spazi e in pochissimo tempo, dovrebbe interpellare la nostra coscienza di cittadini e di cristiani: sono autentiche sfide, una vera dichiarazione di guerra per la nostra civiltà occidentale che si illude di risolvere tutto col dialogo, l’apertura e la tolleranza. I musulmani non hanno bisogno di armi potenti per scatenare una guerra, perché è sufficiente che gruppi di kamikaze ben organizzati vengano sparpagliati in varie parti della nostra cara Italia facendosi esplodere, magari a catena, uno dietro l’altro per giorni e mesi, qua e là, che saremo subito costretti alla resa e alla schiavitù. Da molti anni stiamo cercando di far conoscere l’anima, l’indole dell’Islam e del suo espansionismo preoccupante in ogni parte del mondo, citando fatti concreti, fonti storiche e frasi allarmanti di illustri personaggi, quali ad esempio Mons. Fouad Twal, arcivescovo di Tunisi, e Mons. Bernardini, per 40 anni Vescovo di Smirne, i quali vanno ripetendo che l’Islam è portatore di un modello di società mirante all’istituzione di uno Stato teocratico e totalitario e che la “Jiahad”, la guerra santa, non è un aspetto marginale dell’Islam, ma costituisce un obbligo grave del credente: “Si tratta di una vera lotta armata contro gli infedeli, cioè contro tutti coloro che non sono musulmani. E’ la religione della forza perché si impone solo con la forza e la violenza.” Eppure molti italiani non lo vogliono capire, perché, sull’esempio scellerato di altre Nazioni europee, hanno ormai decretato la morte della nostra civiltà cristiana, cioè la morte di Dio, ostentando questo loro ateismo rabbioso addirittura con manifesti blasfemi e disgustosi. Stolti! cioè “stupidi” dice la Sacra Scrittura riferendosi a coloro che affermano che Dio non esiste. E questa loro rabbia e cecità spirituale li rende felici dell’avanzata islamica perché rappresenta per essi la sconfitta del cristianesimo che essi odiano, l’unica avanzata che avrà il potere, secondo loro, di liberarli dal “giogo della Chiesa cattolica” Papa e Vescovi in testa. Doppiamente stolti, perché costoro saranno i primi a subire le persecuzioni dell’Islam il quale non fa alcuna differenza tra atei e credenti, perché l’Islam considera tutti noi europei come “occidentali” cioè cristiani, degni solo di essere uccisi in nome di Allah, punto e basta! E se la nostra Europa è ormai preda del “secolarismo” cioè di abbandono della fede in Dio per una vita materialistica, l’Islam non è certo meglio, in quanto, contrariamente a quello che si crede, l’Islamismo è una “religione secolarizzata” cioè materialistica e terrestre, oltre che essere una religione della forza. Infatti la religione islamica non si fonda, come per il cristiano, sull’ascetica, cioè sull’impegno per essere santi e virtuosi anche quando comporta sacrificio, forti dell’aiuto di Dio che si chiama “Grazia”, e in vista della Beatitudine Eterna, ma si basa solo sul godimento di piaceri vissuti al massimo. Tant’è vero che gli stessi “piaceri” o “vizi” di questa vita terrena vengono promessi ai kamikaze perfino nell’aldilà: vergini perenni da godere per tutta l’eternità in una serie di orge senza fine! Non sappiamo invece come la pensino quelle povere vergini destinate ad essere violentate per l’eternità da bande di maniaci sessuali! La vita stessa del musulmano sulla terra non viene concepita come bellezza, impegno, lavoro e sviluppo dei propri talenti messi a disposizione del progresso e del bene comune, nel rispetto delle differenze, bensì come immolazione di sé attraverso il suicidio o l’omicidio pur di sottomettere ad Allah il mondo intero. E’ proprio la società musulmana che davvero auspichiamo per noi e per i nostri figli? Senza una forte e chiara consapevolezza delle differenze abissali che ci contraddistinguono e senza una forte ripresa della preghiera cristiana, soprattutto della S. Messa e del Rosario, scudo di difesa e protezione delle nostre Nazioni europee, l’Islam, umanamente parlando, ne uscirà vittorioso. Grazie Gesù, di averci fatti cristiani, cioè liberi, responsabili e innamorati di tutte le cose belle e buone che ci hai messo a disposizione in questo nostro mondo meraviglioso, anche quando esigono rinuncia da parte nostra.
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LETTEFRA APERTA CHI HA PAURA DELL’ISLAM – RISPOSTA ALLE PROVOCAZIONI A quei signori che hanno scritto sul quotidiano “L’Arena” e sulla mia mail in risposta al mio articolo sulla natura dell’Islam e la sua storia religiosa con le solite frasi offensive verso la mia persona, ma senza alcuna documentazione storica e concreta a sostegno delle loro tesi, lancio una sfida. • Chiedo a costoro di segnalare con fatti concreti, in quali occasioni si è distinto l’Islam durante i secoli per particolari benemerenze, come invece ha fatto la Chiesa cattolica attraverso i suoi missionari fondando veri centri culturali e sociali per la popolazione attraverso scuole, lebbrosari, ospedali, abitazioni dignitose, cooperative per lo sviluppo ecc. in ogni parte del mondo, nella misura del 92 percento, dice l’Istat, e senza obbligare nessuno a convertirsi a Cristo, se non con il loro esempio di vita pagato spesso a caro prezzo.. • Chiedo a costoro in quali parti dei territori islamici è stato concesso alle altre confessioni religiose in genere di costruire i loro templi per il culto, soprattutto in questi ultimi dieci anni di forte avanzamento islamico a livello mondiale, come invece è stato fatto da tutti noi europei che abbiamo costruito per loro moschee a migliaia, in nome di quella libertà religiosa che per noi occidentali è sacra, mentre per loro è ridicola. • Chiedo infine a costoro in quale nazione europea i musulmani si sono così integrati da accettare usi e costumi della Nazione che li ha ospitati dando loro casa, lavoro, dignità per poi accorgersi di aver allevato solo dei figli degni della guerra santa, pronti a uccidere chi li ha beneficati, sempre in nome di Allah. Per finire racconto un episodio che ci ha trasmesso recentemente un medico romano del “Fatebenefratelli”, in missione nelle terre di Palestina dove hanno aperto un ospedale con pronto soccorso e dove ridanno letteralmente vita a molti feriti e malati di ogni genere, senza ostentare assolutamente la propria fede cristiana (anche perché non tutti sono credenti). Un musulmano, ferito grave, risanato da costoro, al momento di andarsene, li salutò con questa frase: “Io ringrazio per le cure, però devo anche dirle che, quando arriverà la vera “Jiahad”, la guerra santa, i primi che dovremo uccidere in nome di Allah, sarete voi”. Non voglio con questo spaventare nessuno, ma rendere consapevoli le persone del difficile periodo storico che sta avanzando, non solo a motivo dell’Islam, ma per una serie di gravi difficoltà che stanno aumentando e che rendono la nostra vita sempre più difficile, forse perché ci siamo allontanati da Dio e dalla sua legge d’amore per inseguire le nostre debolezze. Perciò invito tutte le persone di buona volontà a tenersi unite sempre di più, con la preghiera cristiana e portando addosso la medaglia miracolosa, a Gesù Cristo, unico vero Salvatore dell’uomo, unico vero baluardo contro tutte le insidie che si stanno profilando all’orizzonte,
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