Cabala

  • June 2020
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Mai nessuno prima di Bruno aveva azzardato una critica così radicale al cristianesimo partendo dalla sua genealogia, con alcuni spunti critici ripresi e stigmatizzati tre secoli dopo anche da Nietzsche nel suo Anticristo. Tuttavia come anche nella succitata opera del filosofo tedesco, il bersaglio principale della critica al cristianesimo è Paolo di Tarso. Se nelle precedenti opere bruniane il bersaglio prediletto era identificato in Lutero o nei calvinisti che il filosofo ebbe modo di conoscere durante il soggiorno a Ginevra, nella Cabala il Nolano va direttamente al fondatore della dottrina cristiana. Paolo il è colui a cui il cristianesimo riformato ritorna nella sua perniciosa attività teologica ed è in generale il maggior responsabile della diffusione dell’ asinità del messaggio cristiano in quanto rappresentante del cristianesimo originario. Nel primo dialogo si da oltre alla figura di paolo particolare attenzione all’ aspetto genealogico che lega cristianesimo ed ebraismo In primo luogo Bruno fonda e motiva per bocca di Saulino l’ essenza asinina del cristianesimo nella tradizione cabalistica ebraica: secondo infatti la rivelazione Hocma nei dieci Sefiroth (nel mondo sublunare) la sapienza Raziel è simboleggiata dall’ asinità. Per la Cabalistica ebraica quindi l’ equivalenza tra sapienza e asinità era motivata sia da un punto di vista ontologico che cosmologico. All’ asserzione di Saulino risponde Sebasto sicuramente il personaggio più esplicitamente “bruniano” del dialogo, dando una spiegazione storico-antropologica alla suddetta argomentazione: Il culto dell’ asino è di provenienza egizia i quali dopo esser stati sconfitti da Ocho re dei Persi, per volere di quest ultimo essendo l’ animale sacro ai persi, ne assorbirono il culto elevandolo a simbolo sephirotico, per mascherar la macchia della sconfitta. In seguito durante la cattività Egizia, gli Ebrei assorbirono a loro volta il culto e lo inserirono nella cabala. In seguito Bruno per bocca dello stesso Saulino approfondisce la sua dissertazione ponendo in evidenza come posto un nesso tra asinità e sapienza, ciò implichi che la sapienza vera sarà la più completa ignoranza, e sarà l’ ignoranza stessa che permetterà all intelletto di raggiungere il suo obiettivo. Si passa poi a descrivere 3 tipi di ignoranza i cabalisti, i rappresentanti della teologia negativa ,e i pirroniani; in particolare cabalisti e teologi quali Dionigi Aeropagita o uno Scoto Eriugena concordano che il termine medio tra intelletto umano e verità è appunto l’ ignoranza è che la sapienza del divino è la più totale assenza di determinazioni e di essere,appunto una “dotta ignoranza”.La continuità tra ignoranza giudea e cristiana è basata anche dai testi : in tutto il vecchio testamento l asinità costituisce quasi un vero e proprio topos. Particolarmente significativo è il passo biblico”aperuit dominus os asinae,et locuta est” riportato in chiave esemplificativa dal nolano nel primo dialogo. Bruno insiste particolarmente su questo passaggio biblico poiché è Dio che parla per bocca dell’ asina di Balaam, ne consegue che i profeti , coloro per mezzo di cui Dio parla son di fatto asini ignoranti portatori di un messaggio asinino. Nel testo biblico come riporta in più parti Bruno sono gli stessi cristiani ad essere apostrofati come asini o gregge, da qui ne deriva una critica serrata allo stesso concetto di fede. Il fedele, preso atto che certi metodi di indagine scientifica o filosofica non sono adatti per conoscere la

verità che è Dio deve conseguentemente “abrenunziar “alla ragione,”abnegare ogni senso”, “farsi cattivi alla fede” poiché Dio salva solamente “l’ asina, l’ asinello, i poveri d’ argomento, quelli che han discorso de fanciulli, quelli che hanno dispregio per il corpo, de la carne che sta avvolta circa quest anima”. Aver fede vuol dire sostanzialmente rinunciare alla facoltà raziocinante frutto di quella corporeità che secondo Bruno è l unico fondamento della dignità dell’ uomo, è chiaro come l intera Filosofia nova” del Nolano sia l esatto opposto della fede cristiana.

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