Billy Numero 8 1 Giugno

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all’interno rassegna cinematografica film d’essai in Romagna dall’1 al 14 giugno Vincere Tano da morire Antichrist Uomini che odiano le donne recensioni Horror Politics Il più grande regista(vivente) del mondo CineAstri rubriche

A Ravenna vince l’ironia Corti da sogni 2009

billy réportage

Cliffhanger billy sostiene

Billy rivista cinematografica romagnola 1 giugno 2009 - Numero 8

Le ultime da Cannes Looking for Eric The white ribbon The imaginarium of Doctor Parnassus

Un forlivese sulla Croisette#2 billy réportage

Dopo Cannes l’estate Chiudono le sale, aprono le arene

1 giugno 2009 - Numero 8

sommario rassegna cinematografica... p.3 dal 1 - 14 GIUGNO 2009

Un Forlivese sulla Croisette............. 3 Parte seconda e postfazione Nicola Vandi Billy Réportage............................. 9 Ironia alimentare Francesco Garoia Billy Réportage............................. 10 Possiamo ancora sognare Ilario Gradassi In Sala........................................ 11 antichrist Alessandro Merci coco avant-chanel Chiara Tartagni uomini che odiano le donne

Ilario Gradassi vincere Chiara Tartagni Fuori sala.................................... 12 il mestiere delle armi Fabio Giambi morgan matto da legare

Chiara Tartagni ogni cosa è illuminata Fabio Giambi

Ilario Gradassi Horror Politics#6........................... 13 Ogni epoca ha il Micheal Myers che si merita Matteo Lolletti Il più grande regista (vivente) del mondo#5.................................... 14 Il divo: potere e seduzione dell’attore Michelangelo Pasini CineAstri#6.................................. 15 Bilancia... menti: Naomi Watts e Liev Schreiber Camilla Bruschi Billy Sostiene................................ 16 cliffhanger Ilario Gradassi tano da morire

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rassegna Cinematografica Essai in Romagna 1 - 14 giugno 2009 CHE L’ARGENTINO (2008) 130’ Steven Soderbergh martedì 2 giugno 21.00 CINEMA VERDI FORLIMPOPOLI IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON (2008) 159’ David Fincher martedì 2 giugno 21.15 CINEMA TEATRO ASTRA Misano Adriatico DIVERSO DA CHI? (2008) 102’ Umberto Carteni martedì 9 giugno 21.15 SUPERCINEMA mercoledì 10 giugno 21.15 SUPERCINEMA

MILK (2008) 128’ Gus Van Sant lunedì 1 giugno 21.00 NOTORIUS NO END IN SIGHT (2007) 102’ Charles Ferguson V.O.S.I. mercoledì 17 giugno 21.00 LAST AMERICAN CINEMA 2 TWO LOVERS (2008) 100’ James Gray venerdì 12 giugno 21.15 SUPERCINEMA ZACK AND MIRI MAKE A PORNO (2008) 101’ Kevin Smith V.O.S.I. mercoledì 10 giugno 21.00 LAST AMERICAN CINEMA 2

FROST/NIXON (2008) 122’ Ron Howard venerdì 5 giugno 21.15 SUPERCINEMA GIULIA NON ESCE LA SERA (2008) 105’ Giuseppe Piccioni martedì 9 giugno 21.15 CINEMA TEATRO ASTRA Misano Adriatico GRAN TORINO (2008) 116’ Clint Eastwood martedì 2 giugno 21.15 SUPERCINEMA mercoledì 3 giugno 21.15 SUPERCINEMA

V.O.S.I. = Versione Originale con Sottotitoli in Italiano *= la programmazione del cinema Verdi dal 4 al 14 giugno consultabile su http://www.cinemaverdi. it/programma.htm

sale e biglietti CINEMA TEATRO ASTRA €5 Viale D’Annunzio 20 Misano Adriatico CINEMA VERDI €5 Piazza A. Fratti Forlimpopoli CINESOGNI €3 Cinemacity Sala 12 d’Essai via Bini 7 Ravenna Cinemacity Sala 12 d’Essai via Bini 7 Ravenna

LAST AMERICAN CINEMA 2 riservato soci forCINE (tessera €5) Oratorio San Francesco Regis via Edmondo De Amicis Forlì NOTORIUS ingresso libero Cinema Tiberio viale Tiberio 59 Rimini SUPERCINEMA €5 Piazza Marconi 1 Santarcangelo di Romagna

Billy

1 giugno 2009 - Numero 8

Billy réportage

Un Forlivese sulla Croisette#2 di Nicola Vandi

Festival di Cannes: la sala del Sessantesimo Ultimo numero della prima versione di BILLY, subito dopo l’indigestione di Cannes, con le rassegne ormai concluse e le arene estive in apertura. Il grande caldo ha svuotato le sale, ma non la voglia di scrivere di cinema. E di vederlo, come nel caso del decimo “Corti da sogni”. Ci si rilegge tra due settimane con…”Qualcosa di completamente diverso”.

Billy

Dal 2 al 6 giugno a Bellaria quarta edizione del Bellaria Film Festival sotto la direzione di Fabrizio Grosoli. Per iscrizioni e informazioni http://www. bellariafilmfestival.org.

16 maggio

Nicola Vandi dopo un’ora esce da Thanks Maa, film indiano indipendente. E lo fa indipendentemente. Nicola Vandi ha visto Lymelife, pellicola americana indipendente (seppur prodotta da Martin Scorsese), secondo il suo (mio) umile parere molto interessante

Segnalazioni BFF ’09: martedì 2 giugno dalle 11.00 al cinema Astra The Great Rock’n’Roll Swindle di Julian Temple, ospite della manifestazione e del Biografilm Festival di Bologna.

Segnalazioni BFF ’09: martedì 2 giugno ore 16.30 al via la rassegna sul cinema cubano indipendente con una serie di corti. A seguire l’omaggio al documentarista Armando Ceste.

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41 maggio giugno 2009 2009 -- Numero Numero 86

Un Forlivese sulla Croisette#2 per come tratta l’ormai “solito” tema dell’adolescenza e della distruzione del nucleo familiare statunitense. Da recuperare. (pre-screening per buyers) Nicola Vandi ha visto tre film molto belli oggi. Vengeance di Johnny To, Coffin Break e Deliver us from evil. Ha l’invito per Looking for Eric di Ken Loach per domani.

17 maggio

Vengeance: Johnny To fa un suo film alla francese, avrebbe voluto Alain Delon ma ha avuto un Halliday che non ha nulla da invidiare ad Alain. Conflitti a fuoco in grande stile (come sempre). Un po’ di fischi in sala...ma da parte di chi non conosce il maestro. Coffin Break: thriller australiano sullo stile di Cape Fear. Ottima fotografia e buona dose di violenza. Un po’ di malinconia per come viene brutalmente ucciso un cucciolo di canguro! Ma questo è niente... Nicola Vandi ha cercato in tutti i modi di procurarsi l’invito per il thriller norvegese Deliver us from evil. Ha l’invito per Looking for Eric di Ken Loach per domani.

18 maggio

Nicola Vandi è appena uscito dalla proiezione di Antichrist. Impressionante. Prologo fantastico. Forse si perde troppo in ambientazioni oniriche che non gli appar tengono. Svenimenti in sala per un paio di scene. Tipo la recisione di genitali femminili. Il ritorno del maestro danese non delude. Lo spettatore medio sviene. Nicola Vandi prima di Von Trier ha visto un Ken Loach splendido. Esilarante. Un Eric Cantona fantastico. Soprattutto per chi, come il sottoscritto, lo ha amato per la sua splendida carriera da calciatore. Ma Ken Loach può vincere ancora Cannes?

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Segnalazioni BFF ’09: martedì 2 giugno ore 15.00 al palazzo del turismo Rata nece biti di Daniele Gaglianone, vincitore del David di Donatello. A seguire incontro col regista.

Nicola Vandi con Steve Evets, attore protagonista di Looking for Eric di Ken Loach

Nicola Vandi ieri ha visto anche Moon , screening per il mercato, con Sam Rockwell nei panni di molteplici astronauti in missione sulla luna. Avete letto bene, molteplici. Pellicola davvero molto interessante. Kevin Spacey presta la voce a Ger ty, computer-robot-aiutante all’interno dell’astronave base. Nicola Vandi domani assisterà alle ore otto e trenta della mattina a Los abrazos rotos di Pedro Almodovar. E oggi non è riuscito a recuperare la visione di Bright Star di Jane Campion. Sarebbe stato uno dei tanti dormienti. Nicola Vandi non assisterà a nessuna visione del nuovo film del regista di Pulp fiction e Kill Bill. Dai produttori

Segnalazioni BFF ’09: mercoledì 3 giugno ore 20.30 al cinema Astra incontro con Antonio Rezza e Flavia Mastrella e proiezione di alcuni loro lavori.

Segnalazioni BFF ’09: giovedì 4 giugno ore 18.00 al cinema Astra omaggio a Florestano Vancini con proiezione di cinque documentari e incontro con G. Vancini e R.Ragazzi.

Billy

1 giugno 2009 - Numero 8

Un Forlivese sulla Croisette#2 di...più violento di...con più citazioni di...

19 maggio

Nicola Vandi non riuscirà a vedere Bright Star anche volendolo. Con sommo dispiacere di chi tira le fila di Billy, e che sarà presto denunciato per utilizzo non autorizzato dell’immagine del sottoscritto. Nicola Vandi ama Pedro Almodovar. Anche se si aspettava qualcosa di più da Los abrazos rotos. Ottime prove attoriali ed ottima regia. Sceneggiatura “metafilmica”. Applausi a fine proiezione. Arriverà qualche premio? Nicola Vandi ha un invito per la proiezione di Inglourious Basterds: lo regala alle mille persone che affollano l’uscita del palazzo del cinema con in mano i più svariati cartelli implorando un pezzo di carta o lo utilizza? Nicola Vandi ha visto Pedro, docufiction sul Pedro Zamora, omosessuale che ha sostenuto a lungo una campagna pro-informazione sull’HIV. Partecipando anche a Mtv Real World. Positivo solamente per quanto riguarda il tema trattato. Regia di Nick Oceano, co-sceneggiatore di Milk. Nicola Vandi non ha ancora visto un film brutto. Nicola Vandi probabilmente lo sta vedendo ora... Nicola Vandi ha visto Huacho, film cileno, e può affermare con certezza di aver imparato dettagliatamente a costruire un recinto per buoi. Non può però affermare con la stessa certezza che il regista, finite le riprese, sappia fare il suo lavoro. Che probabilmente non è il regista. Lento ed inutile. Se poi vogliamo valorizzare un paese con poche potenzialità...facciamolo.

20 maggio Nicola Vandi

Gente di qualunque fattura, peso, stazza, farsi spazio a gomiti larghi pur di entrare alla proiezione di Inglourious Basterds. Un mondo di cinefili. Sono felice di esserne fuori. Voci di corridoio mi parlano di due ore e mezza di dialoghi. In francese e tedesco. Si dice sia la fine del regista citazionista. Nicola Vandi sente solo commenti negativi su Inglourious Basterds. E se la ride. Nicola Vandi ha visto The Frag, documentario statunitense sul mondo dei videogames. Effetti negativi sulla psiche, fantomatiche associazioni che promuovono concorsi e campionati, soldi che entrano e non escono. Interessante. Nicola Vandi ora è in sala per Yuki & Nina. Film metà

non andrà a vedere Inglou-

rious Basterds. Nicola Vandi ha visto gente saltare sulla testa di altra gente.

Billy

Segnalazioni BFF ’09: giovedì 4 giugno ore 20.30 al cinema Astra omaggio a Carmelo Bene con proiezione di materiali rari e inediti.

Segnalazioni BFF ’09: venerdì 5 giugno ore 20.30 al cinema Astra incontro con registi cubani indipendenti a cura di David Riondino.

Festival di Cannes: l’ingresso del red carpet Segnalazioni BFF ’09: sabato 6 giugno ore 18.00 al cinema Astra festa di compleanno per I giorni cantati di Paolo Pietrangeli, incontro con l’autore e alcuni protagonisti del film.

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Un forlivese sulla Croisette#2

Nicola Vandi stasera vedrà Vincere. A quanto si dice in Croisette, uno dei più seri candidati alla vittoria.

za con Alain Resnais. Nicola Vandi in fila per Resnais. Domani mattina prima proiezione di The Imaginarium of Doctor Parnassus di Terry Gilliam, pellicola in cui, per chi non lo sapesse, stava recitando (e reciterà) Heath Ledger. Ed il pensiero va a lui. Nicola Vandi: oh, detto tra di noi, i francesi non si possono affrontare. Impresentabili. Ed il loro idioma mi rimane sconosciuto. Nicola Vandi ha appena visto Resnais, ve ne parlerà domani post riflessione notturna!

21 maggio

22 maggio

francese metà orientale. E si riposerà...e come si riposerà. Nicola Vandi non ama i film francesi quando, invece di essere lenti e riflessivi, diventano fastidiosi a causa di due bambine strillanti che giocano a uno due tre stella (nella versione francese “soleil”) e disturbano il mio sonno. Yuki & Nina:

Nicola Vandi non ha visto Vincere, un po’ per scaramanzia, un po’ perchè stanco. Oggi vedrà la versione restaurata di Giù la testa, Teenagers di Verhoeven, Les Herbes Folles di Resnais. Forse. Nicola Vandi ha un invito anche per The White Ribbon di Haneke, e lo vedrà. Nicola Vandi ha visto The White Ribbon di Haneke e lo ha trovato splendido. Un film rigoroso, registicamente perfetto. Mezza sala dormiva, forse perchè la precisione e la perfezione di Haneke spesso fa rima con lentezza e staticità. Ma il sottoscritto ha apprezzato. Vincerà. Nicola Vandi ha appena visto la versione restaurata di Giù la testa. Non credo sia necessario aggiungere altro. Ho trattenuto a stento l’applauso in alcune scene memorabili. Nicola Vandi va a vedere Teenagers di Verhoeven. E domani non preoccupatevi che recupererà Drag me to hell. Evil dead is back! Nicola Vandi esce dopo cinque minuti da Teenagers. Si impara sempre al Festival di Cannes. Anche che ce ne sono almeno quattro di registi al mondo che si chiamano Paul Verhoeven. Quello in questione gira un film amatoriale con due bambini di dodici anni, di cui uno recita completamente nudo. Il produttore sostiene sia tutto legale. Ma non sostenibile dal sottoscritto. Nicola Vandi spera di riprendere coscienza e conoscen-

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Segnalazioni BFF ’09: sabato 6 giugno ore 17.45 nella saletta turismo l’associazione Home Movies presenta il progetto Memoria delle immagini.

Nicola Vandi pensa che un film come Les Herbes Folles di Alain Resnais se fosse stato girato da un regista italiano e presentato alla mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, sarebbe stato accolto con fischi e risate di scherno. A quanto pare i francesi sono molto più nazionalisti, ed hanno osannato la pellicola in questione. Un film semplice, una commedia sull’amore e sulla crisi coniugale. Un finale aperto...che probabilmente solo i francesi capiranno. Nicola Vandi ha visto l’ultimo lavoro di Terry Gilliam, che ritorna al suo cinema fantastico. Una favola senza tempo, dove il tema dell’immortalità gioca il ruolo predominante. Un film per tutti gli amici di Heath Ledger, come appare nei titoli di coda. Nicola Vandi tra poco andrà a vedere Enter the void di quel Gaspard Noé che sconvolse (ho un po’ esagerato) Cannes qualche anno fa con Irreversible. Nicola Vandi conferma le indiscrezioni che arrivano in Italia, si parla di Palma d’Oro a Un Prophète. Ricordiamoci che il presidente della giuria è Isabelle Huppert... Nicola Vandi è stanco, molto stanco. Ma sta per andare a vedere Drag me to hell. Nicola Vandi in fila per Drag me to hell di Sam Raimi, probabilmente ultima proiezione a cui assisterà. Nel frattempo si pro-

Segnalazioni BFF ’09: sabato 6 giugno alle 20.30 al cinema Astra serata di premiazione.

A Bologna, in cineteca, dal 10 al 15 giugno quinta edizione del Biografilm Festival. Per iscrizioni e informazioni http://www.biografilm.it/2009/ home.php.

Billy

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Un Forlivese sulla Croisette#2 gramma di saltare Venezia per andare a Toronto. Vedremo. Nicola Vandi pensa che la sua personale Palma d’Oro va a The White Ribbon di Michael Haneke, perchè un film splendido, rigoroso nella messa in scena e nel modo in cui tratta il tema dell’educazione infantile.

Nicola Vandi premierebbe per la miglior regia Antichrist di Lars Von Trier. Una direzione splendida, come i molteplici omaggi a Tarkovskij. Nicola Vandi si genuflette di fronte a Sam Raimi! Grandissimo! Delirio e risate in sala!

The Imaginarium of Doctor Parnassus di Terry Gilliam

Billy

Segnalazioni BFF ’09: focus giornalieri dedicati a Groucho Marx, i fratelli Warner, Andrea Pazienza, Galileo Galilei e Klaus Kinski.

Nelle sale dal 5 giugno Cash di Eric Besnard, indiavolata commedia ambientata nel mondo della malavita francese con Jean Reno e Valeria Golino.

Nelle sale dal 5 giugno Garage di Lenny Abrahamson, delicata commedia irlandese vincitrice del festival di Torino 2008.

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Un forlivese sulla Croisette#2

The White Ribbon di Michael Haneke

Postfazione Non è facile ritornare a respirare l’aria forlivese dopo undici intensi giorni di permanenza sulla Croisette di Cannes. Undici giorni in cui vedere la spiaggia un paio di volte. Undici giorni trascorsi principalmente in silenziose sale cinematografiche. Luoghi dove può capitare di vedere un paio di persone svenire, altre sorridere, alcune dormire ed altre ancora fissare lo schermo con ammirazione. La sessantaduesima edizione del Festival di Cannes si è conclusa con l’assegnazione della Palma d’Oro a The White Ribbon (Das weisse band, Il nastro bianco) di Michael Haneke. Standing ovation. Non poteva andare diversamente: credo che il pensiero di un Haneke vincitore sia stato condiviso da tutte le milletrecento e più persone che affollavano la prima proiezione della pellicola del maestro austriaco. Un Festival caratterizzato da diversi lungometraggi in concorso di ottimo valore, da altrettante prime visioni proposte per il mercato mondiale e da rassegne parallele aper-

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Nelle sale dal 5 giugno Terminator Salvation di McG, che con sceneggiatori come Jonathan Nolan e Paul Haggis, avrebbe donato nuova linfa alla saga.

te da cineasti come Francis Ford Coppola. Credetemi: a Cannes si respira un’aria diversa, un’aria particolare. E si vede ottimo cinema. I nomi non mancano, certo: Almodovar, Arnold, Audiard, Bellocchio, Campion, Coixet, Haneke, Lee, Loach, Park, Resnais, To, Tsai, Von Trier. Ne ho dimenticati alcuni? Volutamente. Si può scegliere cosa vedere. E cosa evitare o recuperare. Come ho fatto io, decidendo di non vedere l’ultima pellicola di Marco Bellocchio: Vincere. Un po’ per scaramanzia, un po’ per stanchezza. Ma appena rientrato in Italia, ho recuperato immediatamente. E credo di poter affermare con tranquillità che probabilmente solo la sfrontatezza del titolo abbia potuto evitare al film di Bellocchio di riportare in Italia un qualche riconoscimento. Perché credetemi, Vincere è un film emozionante. Per i sentimenti che accarezza, e per le sensazioni filmiche che ispira. E quando lo guarderete, chiudete gli occhi per un istante, e riaprendoli vi ritroverete in una silenziosa sala cinematografica della Croisette.

Nelle sale dal 12 giugno I love Radio Rock di Richard Curtis, rievocazione della radio pirata che per prima trasmise musica rock 24 ore su 24 nella Gran Bretagna degli anni ’60.

Nelle sale dal 12 giugno Look Both Ways di Sarah Watt, intreccio di storie in un weekend australiano, che esce con quattro anni di ritardo.

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Billy réportage

Ironia alimentare di Francesco Garoia

Cinesogni giorno uno Di quattro corti dello

Slow food film festival visionati alla rassegna Corti da sogni se ne salvano tre: quelli che hanno puntato sulla semplicità della storia facendo largo uso dell’ironia. Il musical La chaine du froid (regia di Samuel Hercule, ) spiega con balletti e arpeggi di chitarra classica il morboso rapporto tra un ragioniere francese e il cibo surgelato, e sullo stesso tema - abitudini alimentari di soggetti particolari gioca anche La saint festin (regia di Anne Laure Daffis e Leo Marchand, voto ), cartoon vegetariano per i più piccoli che prova a prendere in giro le feste o sagre tipiche dove si è soliti consumare un piatto caratteristico. Anche gli orchi potrebbero, se solo lo volessero, scoprire che c’è altro oltre i bambini... Altro cartoon per altro tipo di ironia: Pig me (Rank Tange, ) punta sulle avventure pulp/grottesche di un simpatico maialino scampato al macello e rifugiatosi in un negozio di animali. Peccato per i disegni non particolarmente belli e il plot un po’ banalotto. Bocciato invece su (quasi) tutta la linea l’olandese Basilicum&Brandnetels (Leyla Everaers,

Billy

Nelle sale dal 12 giugno Martyrs di Pascal Laugier, horror con tutti i numeri per piacere agli appassionati.

), che propone il difficile (anche nel senso di poco comprensibile) rapporto tra una giovane splendida cuoca che lavora in un piccolo paesino immerso nel verde e il padre attivista ambientalista. A riunire i due dovrebbe essere appunto il cibo cucinato da lei, ma la trama poco approfondita e i dialoghi perennemente inconcludenti lasciano troppi dubbi. Tra gli altri corti proiettati durante la prima serata della rassegna vale la pena ricordare Le syndrome de Stockholm (David Mabille, ), simpatico ritratto di uno pseudo rapitore che prova a riconquistare la ex fidanzata, e l’italiano Basette (GaLe syndrome de Stockholm di David Mabille briele Mainetti, ), che racconta la drammatica storia di tre ladri ispirandosi paradossalmente alle divertenti avventure di Lupin (il cartone animato giapponese). Cast di prim’ordine, Valerio Mastandrea e Marco Giallini su tutti. Se l’ironia, nei cortometraggi come in altre produzioni (si pensi agli spot televisivi), sia un comodo escamotage per accaparrarsi la simpatia del pubblico, potrebbe essere oggetto di discussione per secoli. Sta di fatto che funziona, almeno per quanto visto alla rassegna del teatro Rasi.

Nelle sale dal 12 giugno Moonacre i segreti dell’ultima luna di Gabor Csupo, fantasy un po’ fuori stagione, dunque ancora più interessante.

I premi di Cannes ’09: Palma d’oro a Il nastro bianco di Michael Haneke. Gran Premio della Giuria a Un prophète di Jacques Audiard.

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Billy réportage

Possiamo ancora sognare di Ilario Gradassi

Cinesogni giorno quattro La giornata conclusiva, iniziata sabato 20 maggio alle 10 del mattino, è stata seguita da BILLY iniziando con Anna Politkovskaja di Ferdinando Maddaloni ( ), nella sezione “Sogni Doc”, punito forse per un montaggio troppo elementare. Resta rilevante, perchè riassume, con immagini di rara crudezza e valore documentario, la parabola della coraggiosa giornalista moscovita. In seguito è stato molto piacevole il lungo incontro con i fratelli Giuseppe (detto Cochi) ed Edoardo (detto Edo) Tagliavini. Il primo è esperto di effetti visivi alla MPC di Londra e, dopo aver sottolineato la differenza tra effetto visivo ed effetto speciale, ha dimostrato come ogni scena di grandi film hollywoodiani venga manipolata per

Eau Boy di Eric Gravel raggiungere l’effetto desiderato. Il risultato non è affatto percepibile e chissà se lo usano anche altri fornitori di immagini come i telegiornali... Edo è invece un regista indipendente e si avvale della collaborazione del fratello per evitare gli ostacoli creati dalla micragna dei produttori: un bell’esempio è il corto horror La stazione di servizio ( ),

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I premi di Cannes ’09: Premio della Giuria ex aequo a Fish Tank di Andrea Arnold e Thirst di Park Chan-Wook. Miglior regista Brillante Mendoza per Kinatay.

proiettato in anteprima. Dopo il buffet si è svolta la serata delle premiazioni, che ha avuto come anfitrioni l’ottimo Alberto Mazzotti e la guest star Chiara De Felice, giornalista ANSA. Il primo premio “Sogni doc” è andato al regista ungherese Nemes Gyula che ha presentato Lost world ( ), girato fra il 1998 e il 2007 tra gli abitanti delle case-battello vicino alla diga di Budapest Kopaszi. Ritmo latitante e scelta musicale discutibile (Beethoven) ci hanno fatto alzare il ciglio, subito rasserenatosi con la novità del contest col pubblico, giudice tra i due finalisti di “Creatività in corto”: Basette (già giudicato da Francesco) e L’amore non esiste ( ) ottima commedia sentimentale con Pietro Sermonti. Gli spettatori hanno determinato la vittoria del secondo corto, diretto da Massimiliano Camaiti, nome che abbiamo accuratamente annotato. Miglior lavoro della serata è stato sicuramente Qualcosa di mai visto ( ), il corto animato con cui Astutillo Smeriglia ha vinto “I leoni dell’Emilia-Romagna” e nel quale due alieni arrivano sulla Terra per cercare qualcosa di insolito. La sezione videoclip ha visto la vittoria del cesenate Alessandro Quadretti, regista di Addio tristi lunedì ( ) dei Granturismo, un bianco e nero che valorizza una trama fra horror e demenziale. Il premio della giuria studentesca è andato a Porque hay cosas que nunca se olvidan ( ) di Lucas FigueI premi di Cannes ’09: Miglior sceneggiatura Spring Fever di Ye Lou. Palma alla miglior interpretazione maschile: Christoph Waltz in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.

roa, con la partecipazione straordinaria di Fabio Cannavaro. Molto meglio l’altro corto spagnolo vincitore della sezione “European Sogni Award”, Manual practico del amigo imaginario ( ) di Ciro Altabas, arguta fusione tra supereroismo e paura di diventare adulti in un crescendo di umorismo. Ultimo premio, il primo “Sogni d’oro”, sezione internazionale del Festival, assegnato a Eau boy ( ) dell’attore e regista canadese Eric Gravel, che racconta l’incontro tra due giovani anime gemelle. Complessivamente un’edizione riuscita, con la giuria che ha giustamente puntato sul lato solare del cinema. Cinesognatori, continuate a sognare.

Manual practico del amigo imaginario di

I premi di Cannes ’09: Palma alla miglior interpretazione femminile a Charlotte Gainsbourg in Antichrist di Lars Von Trier. Premio speciale ad Alain Resnais per Les Herbes Folles.

Ciro Altabas

Billy

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In Sala Antichrist

Coco avant chanel

Il maestro del cinema della crudeltà Lars Von Trier ci propone un viaggio allegorico nel male che alberga nella natura: tra le note dolorose di Händel gli straordinari Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg ci guidano nell’inferno di Eden, dove la Natura è leopardianamente tempio di Satana, e redenzione e punizione si mescolano in un gioco al massacro che non risparmia nessuno. Angosciante, fastidioso, provocatorio, estremo, ferocemente anticristiano, il film colpisce al cuore lo spettatore e non smette di interrogarlo; nonostante qualche eccesso e qualche oscurità nella sceneggiatura, è da non perdere.

Non v’è nulla di riprovevole nella pellicola della regista lussemburghese Anne Fontaine, ma neppure alcuna ragione di lode: tutto scorre liscio, com’è nella tradizione del biopic di medio livello, senza alcuno sbandamento verso una maggior profondità. Il fascino dell’eroina e dell’attrice che l’incarna, la perfetta Audrey Tautou, è indubbio, ma non bastano i bellissimi costumi e vaghi accenni alla società francese dell’epoca a fare del film qualcosa in più di una discreta fiction. Superficiale, ma gradevolmente passabile.

Alessandro Merci

Chiara Tartagni

(2008) 110’ Anne Fontaine

(2009) 100’ Lars Von Trier

Uomini che odiano le donne Vincere (2009) 152’ Niels Arden Oplev

(2009) 128’ Marco Bellocchio

Impressionante prova di (onni)potenza del cinema popolare scandinavo. Il primo volume della trilogia di Stieg Larsson è reso adeguatamente seguendo i dettami del blockbuster internazionale, con una riuscita commistione tra scavo negli orrori della famiglia europea alla Festen e thriller internazionale con agganci biblici, stile Angeli e demoni. Ma trova un ottimo valore aggiunto nell’uso “corporeo” dei portatili Apple e nella protagonista assoluta, l’hacker Lisbeth, che rilegge, sempre in chiave nordica, la sposa tarantiniana. Appagante oltre le previsioni anche per i digiuni del libro.

Un film futurista, così Marco Bellocchio definisce il suo ultimo lavoro: scene di repertorio alternate a quelle recitate, proclami sovrapposti alle immagini, spunti biografici e momenti ad alto contenuto simbolico. Ma un’esplicita dichiarazione d’intenti non basta: futurismo e melodramma non si amalgamano a dovere e la sceneggiatura non favorisce la penetrazione psicologica dei personaggi. Ciononostante, il film possiede un ritmo incalzante, quasi rabbioso, e l’oscuro fascino dell’intreccio tra potere assoluto ed assoluta passione, rendendoci partecipi del rovinoso destino della prima vittima del Duce.

Ilario Gradassi

Chiara Tartagni

Billy

I premi di Cannes ’09: Premio della Giuria Ecumenica a Ken Loach per Looking for Eric. Premio giuria Fipresci a Il nastro bianco.

I premi di Cannes ’09: Palma d’oro per il cortometraggio ad Arena di Joao Salaviza. Menzione speciale per i corti a The Six Dollar Fifty Man di Mark Albiston e Louis Sutherland.

I premi di Cannes ’09: Camera d’Or per il miglior debutto a Warwick Thornton per Samson et Delilah. Primo premio di Un certain regard a Kynodontas di Giorgos Lanthimos.

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Fuori Sala Il mestiere delle armi

Morgan matto da legare

Joanni de Medici, capitano di ventura meglio noto come “Giovanni dalle bande nere” e nipote di papa Clemente VII, ostacola con azioni brillanti, nel novembre 1526, la calata dei Lanzichenecchi dell’imperatore Carlo V su Roma. Olmi ci stupisce con questo pregevolissimo film storico, muovendosi magistralmente tra vita quotidiana di un’Italia contesa, sentimenti autentici ed inseguimenti e battaglie dal vero respiro epico. Notevoli le musiche del compositore Fabio Vacchi, mentre è Fabio Olmi, figlio del regista, a firmare una fotografia austera ed essenziale, rigorosa come un affresco del Rinascimento.

Il film di un regista come Reisz, ebreo cecoslovacco esule in Inghilterra, non poteva che trattare temi sociali con una libertà che oggi, purtroppo, ci stupisce: il conflitto sociale è acutamente rappresentato dai bizzarri metodi con cui Morgan, pittore figlio di militanti marxisti, cerca di riconquistare la ex moglie altoborghese. Non c’è speranza di vera conciliazione fra i due mondi, eternamente in guerra in una società-giungla in cui la creatività ed il movimento vengono invariabilmente rinchiusi in gabbia. Splendidi attori ed inventiva sfrenata, anche se un po’ logora nella parte finale.

Fabio Giambi

Chiara Tartagni

(2001) 105’ Ermanno Olmi, Italia-Francia-Germania

(1966) 97’ Karel Reisz

Ogni cosa è illuminata

TANO DA MORIRE

Il giovane ebreo americano Jonathan Safran Foer (autore del libro da cui è tratto il film) decide, sulla base di una vecchia fotografia familiare, di cercare la contadina del villaggio ucraino che durante la Seconda guerra mondiale ha salvato suo nonno dai rastrellamenti nazisti. é un viaggio metaforicamente inteso ad acquisire la consapevolezza delle proprie radici, dunque di quello che si è e del perché si è tali. Il film, che il regista esordiente sa tenere in equilibrio tra momenti toccanti e lo humour tipicamente yiddish e slavo, racconta come “ogni cosa è illuminata dalla luce del passato”.

Fulminante esordio nel lungometraggio di una milanese curiosamente trapiantata in Sicilia. La mafia in un musical che racconta con lunghi flashback il carattere, più che la vicenda umana, del macellaio e boss mafioso Tano Guarrasi. Convincono l’energia e l’uso almodovariano di attori non professionisti. Abbondano citazioni colte, da Scarface a Vertigo, che stabilizzano una vicenda che procede per ellissi. La colonna sonora di Nino D’Angelo, e in particolare U rap ‘i Tano, ipnotizza lo spettatore. Peccato che la storia si sfilacci un po’ nel finale fra troppi colori e poche spiegazioni.

Fabio Giambi

Ilario Gradassi

(2005) 106’ Liev Schreiber, Usa

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I premi di Cannes ’09: Premio della Giuria di Un certain regard a Police, Adjective di Corneliu Porumboiu. Premio Label Europa Cinemas a La pivellina di Tizza Covi e Rainer Frimmel.

(1997) 80’ Roberta Torre

L’arena estiva di Ravenna, alla Rocca Brancaleone, si apre sabato 13 giugno con Gran Torino di Clint Eastwood.

L’arena estiva di Bagnacavallo, nel parco delle Cappuccine, si apre venerdì 12 giugno con Nella valle di Elah di Paul Haggis.

Billy

1 giugno 2009 - Numero 8

Horror Politics#6 di Matteo Lolletti

N

Ogni epoca ha il Michael Myers che si merita

el 1978 esce Halloween di John Carpenter, una pellicola in netta contro-tendenza rispetto al New Horror, movimento che si poneva allora in violenta e rivoluzionaria discontinuità con i canoni del cinema di paura classico. Non che Halloween si collochi in totale linearità con quest’ultimo, anzi: al di là delle atmosfere inquietanti, delle ombre minacciose, dei chiaroscuri ostili creati da Carpenter, di ulteriore par ticolare interesse è, infatti, la creazione di un “eroe” negativo, di una maschera eterna, di un protagonista immor tale e inedito come Michael Myers. A Carpenter interessa relativamente, o per nulla, perché il piccolo Michael sia cattivo o perché una volta cresciuto continui ad uccidere. Michael Meyers è semplicemente il male, al di là di ogni spiegazione o causa, è il male in quanto tale, autoreferenziale, semplicemente immanente. Nel 2007 Rob Zombie, alla sua terza regia, dirige Halloween The Beginning , un film che si pone intelligentemente a metà strada

Billy

tra il remake e il prequel. Ciò che ci interessa è però lo sguardo di Zombie sul rinnovato Michael Myers, al di là (ma fino a un cer to punto) dell’ottica industriale della pellicola. Myers è già vittima predestinata e sacrificale, cresciuto in una famiglia difficile, sofferente di violenze, un outcast che già dalla sua prima apparizione, in cui lo vediamo intento a vivisezionare un topo (il suo) con indosso una maschera da clown, denuncia la sua indiscutibile e irresistibile inclinazione. Là dove Michael era un archetipo proverbiale del maligno - quasi a presagire il decennio edonista che lo avrebbe seguìto, in sintonia con l’involuzione violenta del periodo da cui nasceva - qui diviene un prodotto evidente della società individualista, atomizzata e indifferente di inizio millennio. E nonostante i chiari limiti di questa operazione, Michael funziona abbastanza bene, la sua maschera bianca attualizzata è nuovamente segno e significato dell’orrore. In entrambi i film, inoltre, le mattanze prendono avvio in seno alla

L’arena estiva di Faenza, nella tradizionale cornice dell’Arena Borghesi, apre mercoledì 10 giugno con Divorzio all’italiana.

Mercoledì 10 giugno si apre la sesta edizione di Cinemadivino, rassegna itinerante che parte alla tenuta La palazza di Drei Donà in via del Tesoro 23 a Vecchiazzano (FC).

famiglia, vero nucleo del disagio e del terrore del nuovo (ma anche par te del vecchio) cinema dell’orrore. Ma se la famiglia di Carpenter è, per quel poco che si può vedere , una famiglia che potremmo definire borghese, banale, omologata, quella di Zombie si colloca nei territori di emarginazione della politica dell’esclusione del New American Century. In questo senso Michael è figlio bastardo del colpevole fallimento del sogno americano.

Michael in Halloween di John Carpenter

Giovedì 11 giugno alla tenuta Pandolfa di Fiumana (FC) L’amore non basta. Ospiti il regista Stefano Chiantini e la protagonista Giovanna Mezzogiorno. Il biglietto comprende un calice di vino.

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1 giugno 2009 - Numero 8

Il più grande regista (vivente) del mondo#5 di Michelangelo Pasini

IL DIVO: POTERE E SEDUZIONE DELL’ATTORE

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i sono idealisti che considerano il cinema un’arte pura e semplice e sostengono che tutti gli attori dovrebbero essere subordinati al film. Quella sopra riportata è una delle frasi più celebri di Sir Alfred Hitchcock, che ha fatto di tutta la sua carriera lo specchio di una lucidissima riflessione sul mondo dello star system hollywoodiano. Secondo il maestro del brivido, il regista che propugna l’indipendenza dell’autore dai capricci e dal magnetismo di una star non solo non coglie l’urgenza commerciale di ogni pellicola, ma si dimostra intimorito dal potere che un attore può avere durante tutte le fasi di realizzazione di un film. Per Hitchcock ogni grande film necessita di un grande nome, un attore in cui il pubblico possa identificarsi immediatamente,

Alfred Hitchcock

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Incidenti di percorso: è stata momentaneamente rinviata la serata faentina con Pappi Corsicato che prevedeva la proiezione di Libera.

un volto che riesca ad attirare gli spettatori nelle sale. Ecco perché è fondamentale non sfidare apertamente gli Studios ed il mercato, ma legarsi saldamente a questo sistema di produzione. Michael Mann, nonostante la sua indubbia autorialità, si è abbeverato alla fontana di Hitchcock e ne ha recepito appieno questo insegnamento. Non ha paura di puntare gran parte delle sue carte sugli attori e che il nome delle star surclassi il suo su cartelloni e locandine. Infine non teme che alle anteprime delle sue pellicole i giornalisti preferiscano sentire la voce degli attori piuttosto che la sua. Così al debutto ingaggia un James Caan reduce delle prestazioni qualche anno prima ne Il Padrino parte seconda e Killer Elite, per Heat – La sfida organizza l’incontro cinematografico del secolo tra Robert De Niro e Al Pacino, per Alì sceglie Will Smith a pochi anni di distanza dal successo planetario ottenuto con Men in Black, Incidenti di percorso: rinviata anche la proiezione di Rocket science del cineclub forCINE al San Francesco Regis di Forlì. Si effettuerà mercoledì 24 giugno.

Marion Cotillard in Public Enemies mentre Tom Cruise interpreta il killer di Collateral ben prima dell’acuirsi dei suoi problemi con Scientology. Nell’attesissimo Public Enemies questo lavoro sullo star system è infine sviluppato all’ennesima potenza: Johnny Deep, che si giostra tra Tim Burton, Terry Gilliam e il Jack Sparrow dei Pirati dei Caraibi, non è mai stato allo stesso tempo così cool ed autoriale, Christian Bale ha sconvolto ogni regola di incassi con Il Cavaliere Oscuro e Marion Cotillard ha dimostrato di poter surclassare agli Oscar mostri sacri come Julie Christie e Cate Blanchett. E se per molti il nuovo Mann non è altro che la pellicola che mette a confronto tali personalità cinematografiche, per noi è il duro lavoro di chi ha imparato queste solide basi da Hitchcock e compagnia bella ed è riuscito a riadattarle al proprio tempo, senza timore di apparire in subordine rispetto alle sue star.

Candidature ai Nastri d’argento: nove candidature per Il Divo, ma Gomorra è già film dell’anno. Novità il premio per la commedia nazionale. Premiazione a Taormina il 27 giugno.

Billy

1 giugno 2009 - Numero 8

CineAstri

di Camilla Bruschi

Bilancia... menti Naomi Watts e Liev Schreiber

Naomi Wats nasce il 28 settembre 1968, Liev Schreiber il 4 ottobre 1967, entrambi sotto il segno della Bilancia. Se poco più di 365 gior ni di distanza compor tano differenti posizioni planetarie e quindi differenti per sonalità, l’analogia dei segni rimane un tratto distintivo. L’intesa è favorita dalla comunanza dell’elemento Aria che por ta l’esperienza della realtà al livello del pensiero, ma anche dal gusto per la bellezza, nelle sue varie for me, deter minato dal pianeta Venere che in Bilancia trova il suo domicilio. Nor malmente un’unione fra esponenti dello Naomi Watts e Liev Schreiber stesso segno non è mai consigliatissima, vuoi perché troppo simili o perché difficilmente attratti l’uno dall’altro, ma per

Billy

Giuseppe Ferrara girerà in Uruguay un film ispirato al libro Lettere mai arrivate dell’ex guerrigliero tupamaro Mauricio Rosencof.

i segni d’aria la regola incontra l’eccezione che la confer ma ed ecco che la coppia Watts – Schreiber appare bella e ar monica come l’essenza Bilancia richiede. For se un amore molto mentale e un’emotività molto infantile caratterizza la coppia e sarebbe interessante assistere a eventuali discussioni visto che la Bilancia odia litigi e reazioni emotive. Gli eter ni indecisi appar tengno spesso a questo segno perché il Bilancia non riesce a prendere posizioni nette, vor rebbe accontentare tutti e quindi si trova spesso a essere diplomatico e all’apparenza ipocrita. Ma questo atteggiamento risiede proprio nell’amore per il “bello”, insito nel segno, che vuole trovare qualcosa di positivo in ogni situazione, con l’intelligenza di chi sa che si possono ottenere più risultati quanti più alleati si hanno.

Dati finali della terza edizione di Schermi di qualità: i cinque film più visti sono stati The millionaire, Gomorra, Il divo, Un giorno perfetto e Pranzo di ferragosto.

Presentato a Roma il cofanetto Luis Bunuel, edito da Rarovideo, che comprenderà Un chien andalou, L’age d’or e Las Hurdes.

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Billy sostiene Cliffhanger In conclusione di questa prima stagione di BILLY proviamo a fare un bilancio di questa iniziativa e ad anticiparvi cosa cambierà in futuro. BILLY è nato con l’intento di coniugare cinque necessità: - creare un calendario delle rassegne cinematografiche romagnole; - sperimentare una forma di giornalismo di cittadinanza col modello delle free press senza pubblicità, con la massima indipendenza possibile e contando sul volontariato dei partecipanti; - testare la possibilità di fare editoria elettronica, superando il medium “cartaceo” e utilizzando l’ibrido della rivista gratuita stampabile; - scrivere di cinema partendo dal livello più semplice, la recensione, fino a condividere passioni ed interessi particolari; - costituire una rete di corrispondenti in tutta la Romagna per creare una mappa delle realtà cinematografiche locali e verificare come si può interagire con esse. Dopo otto numeri più un numero zero per complessive 128 pagine, con la conclusione del 90% delle rassegne al coperto e l’imminente apertura delle principali arene estive, il bilancio è abbastanza positivo, se lo dovessimo valutare in BILLY saremmo dalle parti del tre e mezzo. Il calendario delle rassegne, utilizzando internet come fonte principale, detiene una precisione superiore all’80%. Però i contatti con i cinema procedono con una velocità poco soddisfacente. La qualità della scrittura è superiore alle aspettative: il risultato migliorerebbe, se si riuscisse a trovare appassionati anche a Faenza, Cesena, Ravenna e Imola. Essere una rivista digitale permette di sperimentare, ci rendiamo conto che doversi iscrivere ad un per poterlo scaricare e servirsi di Facebook per la pubblicità ha sia pro che contro. Continueremo a sperimentare. Con l’estate cercheremo di offrire un’informazione più completa sulle arene ed eventuali appuntamenti speciali e festival, indagheremo su come promuovere l’amore per il cinema, tenteremo nuove forme di dibattito sul cinema e col cinema. Proveremo, chiedendo anche qualche parere esterno, a stendere un vero e proprio manifesto di cosa deve essere BILLY, cosa pensa e cosa vuole. Cominceremo a parlarvi di Billy Wilder. Cercheremo nuovi collaboratori e sistemi per espanderci e farci conoscere. Grazie a chi ci legge, ci sfoglia, a chi ci ha aiutato in ogni modo. Troverete in ogni numero qualcosa che vi incuriosisca al punto da contattarci ;) Ilario Gradassi

Billy

rivista cinematografica romagnola

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1 giugno 2009 Numero 8

dirige Ilario Gradassi, edita Chiara Tartagni, grafica Stefania Montalti, articolano Camilla Bruschi, Francesco Garoia, Fabio Giambi, Ilario Gradassi, Matteo Lolletti, Alessandro Merci, Michelangelo Pasini, Chiara Tartagni, Nicola Vandi.

Questa rivista non rappresenta un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001 e non persegue alcuna finalità di lucro. Le immagini pubblicate sono tutte tratte dalla rete internet e sono considerate di dominio pubblico. Qualora il loro uso violasse diritti d’autore scrivete al nostro indirizzo di posta e le rimuoveremo prontamente. La rivista è rilasciata con licenza Creative Commons - Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia. Ogni volta che usi o distribuisci quest’opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza. In ogni caso, puoi concordare col titolare dei diritti utilizzi di quest’opera non consentiti da questa licenza. Questa licenza lascia impregiudicati i diritti morali. http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it

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