Struttura dei mercati dell’energia Parte 1
Economia dei servizi e delle reti Elena Fumagalli
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Struttura condotta performance
Struttura di mercato: insieme degli elementi che le imprese assumono come dati nella formulazione delle proprie strategie (condotte)
Decisioni assunte con obiettivi di massimizzazione dei profitti, all’interno delle opportunità e dei vincoli offerti dal mercato
Es: presenza di un regolatore che determina le regole per gli investimenti, i prezzi, la qualità Es: la struttura in un mercato libero determina la forma e la forza della competizione tra le imprese già presenti (competizione di breve periodo) /facilità o ostacola l’ingresso di nuove imprese (e quindi la competizione di lungo periodo)
ESR – E. Fumagalli
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Struttura condotta performance
Condotta di un’impresa
Comportamento breve periodo, azioni operative
comportamenti in termini di prezzi e qualità del prodotto
Comportamenti lungo periodo, azioni strategiche investimenti in impianti o in ricerca, mercati di prodotto e geografici in cui operare, organizzazione
Le condotte di un’impresa ne determinano le performance
Redditività (ma anche: crescita fatturato, investimenti) … naturalmente a parità di struttura di mercato, condotte e performance dipendono anche da
Performance
risorse e capacità organizzative, tecnologiche, commerciali, finanziarie dell’impresa
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Struttura condotta performance
I comportamenti di un’impresa si basano in misura importante sulla struttura del mercato in cui sono presenti o in cui pensano di entrare Per comprendere le strategie di impresa occorre svolgere un’analisi della struttura del mercato, ovvero analizzare
quali sono gli aspetti strutturali, non contingenti, di tali mercati (elementi della struttura di mercato) da cosa dipende la loro presenza (determinanti della struttura di mercato) e la forza con cui essi agiscono sulle imprese
Lo stesso vale per determinare le politiche pubbliche per i mercati
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Struttura mercati energia Oggetto di questa parte del corso
principali elementi della struttura
dei mercati intermedi e dei mercati finali … … nell’energia elettrica e nel gas naturale
loro determinanti
costi di impresa
rappresentazione economica delle possibilità tecnologiche, produttive, organizzative delle imprese
domanda di mercato
rappresentazione economica delle preferenze consumatori e clienti industriali
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Struttura mercati energia: elementi e determinanti 1.
Concentrazione dell’industria. Numero piccolo imprese oppure tante imprese ma una o più di grandi dimensioni rispetto alla dimensione totale del mercato
2.
Determinanti principali: economie di scala (costi impresa).
Barriere all’ingresso e all’uscita. Vantaggi imprese presenti nei confronti delle imprese potenziali entranti; costi aggiuntivi e specifici per uscire dal mercato
3.
Determinanti principali: economie di scala, economie di apprendimento, e costi irrecuperabili (costi impresa).
Regolazione mercato. Autorità condiziona scelte impresa (prezzi, qualità e investimenti)
4.
Determinanti principali: monopolio naturale, costi irrecuperabili (costi impresa); bassa elasticità domanda al prezzo (domanda mercato).
Complementarità con altri settori. Processi produzione o organizzazioni dei due settori o condividono risorse o scambiano stabilmente prodotti e servizi
Determinanti principali: economie di multi-prodotto (costi impresa).
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Struttura mercati energia: elementi e determinanti
ESR – E. Fumagalli
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Indice
Struttura di mercato: introduzione Analisi dei costi di impresa: generalità Analisi dei costi di impresa nei settori dell’energia
Economie di scala Monopolio naturale Investimenti irrecuperabili Economie di multi-prodotto Economie di apprendimento (esercitazioni)
Analisi della domanda di mercato: generalità Analisi della domanda di mercato nei settori dell’energia
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Elasticità al prezzo e altre proprietà
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Struttura mercati energia
Analisi costi impresa: generalità
Costi totali Risorse variabili, fisse, set-up Costo marginale, costo medio
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Costi totali impresa Costo totale
Misura il valore economico delle risorse utilizzate da un'impresa per sviluppare produrre e vendere i propri prodotti
Ricavi: misura risorse generate e vendute dall'impresa Differenza: profitto o utile, valore differenziale che remunera i proprietari (azionisti)
Risorse:
Fattori produttivi operativi: costo del lavoro, costo materiali e servizi, ammortamenti di immobilizzazioni materiali e immateriali, amministrazione, formazione, R&D, … Risorse finanziarie: oneri finanziari (pagamento interessi) e utile “minimo” (necessario assicurare remunerazione minima azionisti)
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Remunerazione del capitale investito è inserita nei costi totali
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Costi totali impresa Funzione costo totale
CT=CT(q) con q≥0, quantità; CT’ ≥0
La relazione è modificata da fattori diversi:
Prezzi unitari dei fattori produttivi, w
Salari (lavoro), prezzi materiali e servizi, tassi interesse (capitale di debito)..
Progresso tecnico, T: CT=CT(q,T), ∂CT/ ∂T≤0
CT=CT(q,T,w), ∂CT/ ∂wi≥0
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Costi totali impresa
Funzione costo totale
La relazione è biunivoca perché esprime una relazione di efficienza
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Risorse variabili, fisse, set-up
Al variare delle esigenze dei consumatori, della regolamentazione, della tipologia di concorrenti, il management prende decisoni rigurdanti i volumi produttivi, il mix dei prodotti, la capacità installata, teconologie di produzione i mercati geografici,…
Solo alcune tra le risorse di impresa possono essere mobilitate immediatamente, mentre altre richiedono una maggiore quantità di tempo
Risorse variabili Risorse fisse
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Risorse variabili, fisse, set-up Risorse variabili
Risorse che possono essere immediatamente “aggiustate” per aumentare o diminuire la quantità prodotta
Materie prime, materiali e servizi In misura inferiore (regolazione mercato lavoro), lavoro
Risorse fisse
Risorse che possono essere modificate solo nel lungo periodo
Stabilimenti, reti, impianti, programma di R&D …
Breve v. lungo periodo: distinzione convenzionale; l’impresa opera nel breve periodo quando è vincolata nel livello di alcune risorse
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Risorse variabili, fisse, set-up Risorse di set-up, o “indivisibili”
Risorse necessarie per entrare nel mercato Risorse fisse ma non variano neppure nel lungo periodo perché insensibili alla dimensione di impresa
Autorizzazioni e licenza per erogare un servizio Alcune opere civili Apparati di rete (sistema informativo preposto al controllo della rete, squadre addette alla manutenzione e alla sicurezza della rete) Concessione per il diritto ad erogare il servizio
Passaggio dal breve al lungo: diventano variabili solo una parte delle risorse fisse (dipende dall’industria)
Nelle decisioni di ingresso e uscita sono particolarmente rilevanti
100% risorse impresa
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Risorse variabili Risorse variabili Risorse fisse Risorse indivisibili
Breve periodo
Risorse indivisibili
Lungo periodo 15
Risorse variabili, fisse, set-up Costi variabili e costi fissi
La funzione di costo è diversa tra breve e lungo periodo Breve periodo: CTB=CFB+CVB(q)
Lungo periodo:
CTL=CFL+CVL(q)
CFB> CFL>0, con CFL costi di set-up Inoltre CTB(q) ≥CTL(q), ∀q
ESR – E. Fumagalli
Nel breve periodo in genere costi più elevati per produrre la stessa quantità perché non posso combinare “al meglio” tutti i fattori produttivi 16
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Costi marginali e medi Costo marginale
costo di un'unità aggiuntiva di prodotto incremento nei costi totali per produrre un'unità in più MC, marginal cost
MC= MC(q)=
"CT (q) "CV (q) = "q "q
Non tutte le unità presentano lo stesso MC Nel breve, al crescere della quantità i costi marginali crescono (nel lungo esiste possibilità di installare ulteriore capacità produttiva)
Fondamentale per capire quanto produrre
!
Tutte le unità con costi marginali inferiori al prezzo …
Prezzo: ricavo aggiuntivo dalla produzione e vendita di un’unità Se il prezzo del prodotto scende sotto il costo marginale di una certa unità, non "copre" i costi delle risorse aggiuntive necessarie alla sua produzione
… dal momento che si è nel mercato
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Costi marginali e medi Costo medio
Costo unitario: rapporto tra costi totali e quantità Comprende il costo variabile medio e una quota di costi fissi AC, average cost
AC=
CT (q) = AC(q). q
Fondamentale per capire se uscire dal mercato
Nel lungo periodo se il prezzo non copre il livello minimo dei !costi medi, anche se copre costo marginale, occorre uscire
ESR – E. Fumagalli
Se restassi, coprirei i costi variabili relativi alle unità prodotte ma non i costi fissi
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Costi marginali e medi
Esempio
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Struttura mercati energia
Analisi costi impresa nei settori energia: Economie di scala Definizione e Cause Esempi Effetti: concentrazione industriale Effetti: barriere ingresso
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Perché partire da economie scala
News energia
Cosa spiega dimensione impresa?
Punto partenza: economie scala
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Definizione e cause Economie di scala
Un’impresa beneficia di economie di scala quando al crescere delle proprie dimensioni sperimenta una maggiore produttività delle proprie risorse, ovvero Se i costi totali crescono in maniera meno che proporzionale alla quantità (costi medi decrescono)
maggiore produttività delle risorse di impresa al crescere della dimensione dell’impianto e / o dell’impresa economie di scala “reali”
Esistono anche economie di scala “pecuniarie” prezzi inferiori per materiali e impianti o salari inferiori nel caso di grandi dimensioni fatto non strutturale ma legato alle capacità dell’impresa
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Definizione e cause Cause economie di scala. Al crescere delle dimensioni, nel lungo periodo, un’impresa può sperimentare dei vantaggi:
1. Economie di scala di impianto, o tecniche
maggiore produttività risorse produttive al crescere della taglia
Es. impianti produzione energia
… a livello di impresa 2. Specializzazione del capitale umano
Organizzazioni piccole: Personale meno specializzato Specializzazione favorisce produttività del capitale umano
Operativo: apprendimento, esperienza, competenze specifiche Manageriale: manager dedicati a funzioni di elaborazione strategica, di coordinamento e di controllo; adozione di soluzioni e forme organizzative più efficienti
3. Condivisione risorse set-up
Risorse assai pesanti per livelli dimensionali minimi Sfruttamento delle indivisibilità, minor peso relativo dei costi di set-up
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Definizione e cause
Oltre certe dimensioni, diseconomie di scala
difficoltà organizzative tipiche delle imprese di dimensioni elevate
Nel breve periodo, l’impresa sperimenta soprattutto economie di densità
Saturazione risorse sovradimensionate
Se in origine capacità produttiva eccedeva domanda
Diverse da economie scala
ESR – E. Fumagalli
costi aggiuntivi di coordinamento e di controllo
vantaggio dovuto a inefficienza passata 24
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Definizione e cause
Un settore può essere caratterizzato in rapporto alle economie di scala tramite un indicatore
Dimensione Ottima Minima, o DOM Dimensione necessaria per avere costi medi minimi Indicatore importanza economie scala nel settore
Esempio trasporto nazionale gas
Costo medio trasporto [Euro/Mln mc] DOM - Dimensione Ottima Minima 25.000 15.000 12.000 10.000
Economie di scala
Mln mc - anno
100.000
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Esempio: Produzione energia elettrica
Economie di scala nella generazione termoelettrica a livello di impresa
Benefici di scala di impianto e organizzativi Imprese tipicamente multi-impianto
Per ogni tecnologia di impianto, dimensione appropriata Decisione sul numero di impianti e coordinamento nella produzione multiimpianto
Costi
Peak-load plant Mid-merit plant Base load plant
MWh ESR – E. Fumagalli
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Esempio: Produzione energia elettrica Studio USA, 1999: costi medi di impresa al variare della quantità prodotta in un anno DOM: circa 50 milioni di MWh prodotti in un anno
Oltre 70-75 milioni di MWh debole crescita dei costi medi
Ipotizzando un utilizzo degli impianti istallati in media al 50% della capacità produttiva, le imprese con costi medi minimi hanno potenza installata 10 18.000 MW
95 10 5
85
75
55
65
35
45
10 8 6 4 2 0
5
$cent/KWhe
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millionMWhe ESR – E. Fumagalli
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Effetti: concentrazione industriale
Le economie di scala a livello di impresa sono importanti come causa del grado di concentrazione del mercato Concentrazione industriale: elevata se la produzione è dominata da poche imprese
Numero limitato di imprese Numero elevato, ma alcuni competitori dimensioni maggiori
Perché la concentrazione è più elevata se le economie di scala sono significative?
Possono sopravvivere in un mercato un numero di imprese vicino al rapporto tra dimensione del mercato e DOM
Imprese tendono a raggiungere DOM, per avere costi minimi Se DOM è elevata
ESR – E. Fumagalli
Il mercato sarà popolato da poche imprese o da alcune imprese alla DOM e altre meno efficienti 28
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Effetti: concentrazione industriale
Concentrazione industriale: Perché importante?
Settori molto concentrati: ridotta concorrenza
Solo con molte imprese piccole, vigorosa competizione prezzo
Se numero limitato imprese Possibili condotte anticoncorrenziali (cartelli prezzo,…) In ogni caso aggiustamento reciproco a prezzi “non troppo ridotti” Oppure: se una o poche grandi imprese vantaggi rispetto a concorrenti più piccoli
… settore concentrato: margine prezzo-costo elevato
(approfondimenti successivi)
ESR – E. Fumagalli
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Effetti: concentrazione industriale
Indicatori: necessari per caratterizzare mercato devono catturare sia il numero sia la dimensione relativa delle imprese presenti
Basati sulle quote di mercato delle imprese presenti " = qi i n
# qi i=1
Indice di Herfindal: somma quadrati delle quote di mercato di tutte le n imprese presenti H = #" i2 i=1
!
Cresce al diminuire del numero delle imprese e al crescere delle asimmetrie dimensionali
!
Rapporti concentrazione: somma quote di mercato prime 1 o 4 imprese 4
C4 = #" i i=1
ESR – E. Fumagalli !
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Effetti: concentrazione industriale Rapporti concentrazione: più semplici da calcolare, ma minor peso a asimmetrie imprese
Es. paese con 10 imprese al 10% e paese con 1 impresa con il 37%, e 63 all’1% C4 = 40% per tutti e due, H = 10% e 14% Nel secondo maggiore potere di mercato (impresa dominante)
10,000
10,000
9,000
9,000
8,000
8,000
7,000
7,000 HHI
HHI
6,000 5,000
6,000 5,000 4,000
4,000
3,000
3,000
2,000
2,000
1,000
1,000
0
0 0
2
4
6
Number of firms
8
10
0
20
40
60
80
100
Market share of dominant firm %
ESR – E. Fumagalli
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Esempio: Produzione energia elettrica
Concentrazione nella generazione elettrica
Date le economie di scala presenti nella generazione elettrica è possibile dire qualcosa sulla concentrazione a regime del settore della produzione elettrica in Italia? Bilancio aggregato dell’energia elettrica in Italia. Dati in GWh
ESR – E. Fumagalli
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Esempio: Produzione energia elettrica
Punto di partenza: precedente analisi economie di scala
Analisi assai semplificata Ipotesi solo tecnologie termoelettriche
A regime, in prima approssimazione spazio per 6 imprese che lavorino alla DOM o a dimensioni un poco superiori.
ESR – E. Fumagalli
Italia, produzione netta 2006: 300.000 GWh Necessarie altre considerazioni, legate all’irreversibilità degli investimenti, ma prima valutazione
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Esempio: Produzione energia elettrica
ESR – E. Fumagalli
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Effetti: barriere all’ingresso
Barriere all’ingresso: vantaggio delle imprese già presenti nei confronti di imprese potenziali entranti Perché la presenza di significative economie di scala crea barriere ingresso?
Imprese presenti
alla DOM -> costi medi inferiori
Qualità reale o percepita superiore
economie di scala localizzazione (es. idroelettrico), .. Superiore conoscenza mercato, fidelizzazione clienti,…
Imprese entranti
più piccole ->costi medi più alti tempi lunghi per raggiungere DOM, ma anche per guadagnare clienti (non sfruttano le economie di scala) debito per investire e raggiungere la DOM -> costi finanziari elevati
Autofinanziamento non possibile (capitale acquistato sul mercato del debito, con incremento costi)
ESR – E. Fumagalli
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Effetti: barriere all’ingresso
Perché la presenza di barriere ingresso è importante?
Impedendo o rallentando l’ingresso
minore concorrenza nel breve periodo minore concorrenza nel lungo periodo
ESR – E. Fumagalli
Meno probabile che nel lungo periodo entrino nuove imprese a contendere il mercato Imprese presenti riescono a praticare margini prezzo-costi elevati senza temere che nuovi entranti le “spiazzino” Imprese relativamente inefficienti o con prodotti di bassa qualità riescono a sopravvivere
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Esempio: produzione elettrica Barriere ingresso nella generazione elettrica Date le economie di scala presenti nella generazione elettrica è possibile dire qualcosa sulle difficoltà per le imprese potenziali entranti?
95 10 5
85
75
65
55
45
35
25
10 8 6 4 2 0
5
$cent/KWhe
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millionMWhe
ESR – E. Fumagalli
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Esempio: produzione elettrica
Punto di partenza: precedente analisi economie di scala
Curva dei costi medi: aggravi significativi di costo per imprese piccole
Analisi assai semplificata Ipotesi solo tecnologie termoelettriche
Se dimensioni inferiori ad 1/3-1/4 della DOM, costo medio per kWh 50-100% più alto
Inoltre, investimenti ingresso assai onerosi
impianti con vita utile varia tra i 15 e i 30 anni Investimenti dell’ordine dei 100-1.000 milioni di dollari
ESR – E. Fumagalli
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Struttura mercati energia
Analisi costi impresa nei settori energia: Monopolio naturale Definizione e cause Esempi Effetti: regolazione monopolio
ESR – E. Fumagalli
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Definizione e cause
Monopolio naturale
Un’attività industriale nella quale i costi di impresa sono subadditivi
produzione concentrata in un’unica impresa: costi totali inferiori alla somma dei costi totali sperimentati da più imprese qualora l’offerta fosse realizzata da più imprese Q quantità totale di prodotto offerta nel settore, si ha monopolio naturale se vale la seguente relazione qualsiasi sia la suddivisione della quantità totale tra più imprese: n
CT (Q) < ! CT (qi ) i =1
n
!q i =1
ESR – E. Fumagalli
i
SERVIZIO SERVIZIO
= Q, #n " 2 COSTI PIU’ IMPRESE
COSTI 1 IMPRESA
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Definizione e cause
Monopolio naturale Definizione tradizionale: un mercato è caratterizzato da condizioni naturali di monopolio quando, per la presenza di economie di scala nella produzione, un certo livello produttivo (corrispondente al livello di domanda) è ottenibile a costi unitari inferiori da una singola impresa di quanto lo sia da 2 o più imprese.
Costi medi decrescenti al crescere della produzione
Si dimostra che la presenza di economie di scala è CS ma non CN per l’esistenza di monopolio naturale (ovvero è CS per la subadditività dei costi) Definizione corretta: un’industria costituisce monopolio naturale se, nell’intervallo rilevante di produzione determinato dalla domanda, la funzione di costo è la subadditiva CNS per l’esistenza del monopolio naturale è la subadditività della funzione di costo
ESR – E. Fumagalli
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Definizione e cause C( y) = a + by i2
Ipotizzo una funzione di costi medi a U:
Ipotizzo che siano attive due imprese, e chiediamoci come deve essere ripartita la produzione totale y per avere una minimizzazione dei costi
C[ y(2)] = C( x)!+ C( y " x)
x: livello produzione prima impresa y-x: livello produzione seconda impresa Sostituendo:
!
C[ y(2)] = 2a + 2bx 2 + by 2 " 2byx
La ripartizione ottimale si ha quando il costo totale è minimo:
Livelli ! di produzione uguali per le due imprese
ESR – E. Fumagalli
!
dC[ y(2)] =0 dx
y 2 !
x=
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Definizioni e cause
Individuiamo se è opportuno attivare una sola impresa (invece di due), ovvero quando è verificata la seguente relazione: " y(1) % C[ y(1)] < C[ y(2)] = 2C$ # 2 '& " ( y +2 % a + by 2 < 2$a + b* - ' ) 2 , '& $#
Risolvendo per y si ha
y<
!
2a b
Al di sotto di questo livello produttivo è ottimale attivare una sola impresa !
ESR – E. Fumagalli
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Definizioni e cause
Calcoliamo il costo medio minimo:
a 2a Risolvendo per y: y = <
b
" C( y) % d$ ' # y & =0 dy
b
!
Il livello produttivo con costo medio minimo è inferiore al livello produttivo al! di sotto del quale è economicamente conveniente che operi una sola impresa Funzione d costo può essere subadditiva anche in presenza di costi medi crescenti Importanza intersezione della curva di domanda e dei costi medi
ESR – E. Fumagalli
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Definizioni e cause
p, AC
D1
D2
D3
!
!
!
!
a /b
2a / b
y
D1 anche nell’ipotesi tradizionale non si giustifica l’attivazione di due imprese D2 monopolio naturale, nonostante la curva dei costi medi ! sia intersecata in una zona ! ! crescente D3 Si giustifica la presenza di due imprese sul mercato Con una curva di costi a U, un’industria non è in generale un monopolio naturale, dato che il livello produttivo dipende dal livello della domanda
ESR – E. Fumagalli
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Definizione e cause
Quali sono le cause del monopolio naturale?
In un settore mono-prodotto, economie di scala molto forti DOM superiore o “non molto inferiore” alla quantità richiesta dal mercato
Condizione sufficiente per la subaddittività dei costi è che i costi medi siano decrescenti.
Reti distribuzione e trasporto /trasmissione energia elettrica e gas naturale
ESR – E. Fumagalli
Economie di scala straordinariamente rilevanti In alcuni casi le economie scala non vengono esaurite neppure da dimensioni di impresa paragonabili alle dimensioni del mercato
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Definizione e cause
Esempio precedente: ipotetica curva economie scala trasporto gas
Conviene dividere il mercato tra imprese?
Costo medio trasporto [Euro/Mln mc]
25.000
Esempio: Mercato nazionale = 125.000 Mln mc - anno DOM
15.000 12.000 10.000
Mln mc - anno
100.000
/ continua ESR – E. Fumagalli
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Definizione e cause
continua / Esempio
15.000
La presenza di più imprese
potrebbe impedire di cogliere appieno le economie di scala .. .e portare ad un aumento dei costi del sistema
ESR – E. Fumagalli
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Esempi: Trasporto nazionale gas
Gasdotti: “volumetric returns to scale”
Diametro doppio: superficie doppia (materiale), ma volume quadruplo
‘Rights-of-way’: diritto accesso a terreno di terzi; altre autorizzazioni
Risorse di set-up (indivisibili)
Costi insensibili al volume trasportato
Efficienza dispacciamento e pianificazione rete In caso di più imprese, costi di coordinamento nella pianificazione e nel dispacciamento
Stima per mercato Nord-Americano (Gordon et al. 2003): economie di scala non ancora esaurite
Volume trasportato: +10%: Costi totali: +8.5-+9.5% Costi unitari decrescono
ESR – E. Fumagalli
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Esempi: trasporto gas
Trasporto gas in Italia: Monopolio naturale (AEEG, 2002)
ESR – E. Fumagalli
Le economie di scala rendono inefficiente, e talvolta impraticabile, la duplicazione della rete di Snam Rete Gas S.p.A., che detiene il 96 per cento della rete di trasporto italiana in termini di capitale investito. Le reti sono caratterizzate da una funzione di costo “subadditiva” (…). In esse si realizzano dunque le condizioni di monopolio naturale.
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25
Esempio: Trasmissione nazionale energia elettrica
Costi medi dei sistemi di trasmissione (mercato USA) …
.. decrescono al crescere della potenza trasportata
NB: economie di scala di impianto, non di impresa
terreno, piloni, pali, conduttori, sottostazioni
Tensione (kV)
Costi capitale (‘000$/miglio)
Capacità (MW)
Costo medio ( million$ / GW-miglio)
230
480
350
1,37
345
900
900
1,00
500
1.200
2.000
0,60
765
1.800
4.000
0,45
ESR – E. Fumagalli
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Esempi: Distributori
Energia elettrica (mercato USA)
Dimensione ottima minima: 250.000 utenti Curva dei costi medi “ piatta”: svantaggi sostanziali di costo per meno di 10.000 e per più di 2.900.000 clienti Prevalgono le economie di scala di tipo organizzativo: amministrazione, lettura contatori, fatturazione.
Gas naturale (Italia)
Costi medi fortemente decrescenti per migliaia di utenti Costanti a partire da 100.000 utenti
ESR – E. Fumagalli
Dimensione media distributori gas: 220.000 utenti
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Esempi
Monopolio naturale nel settore gas
ESR – E. Fumagalli
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Esempi
Monopolio naturale nel settore energia elettrica
ESR – E. Fumagalli
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Effetti: regolazione del monopolio Concorrenza tra imprese costituisce un meccanismo virtuoso
Mentre le imprese tentano di massimizzare proprio profitto … … si realizzano condizioni ottime da un punto di vista pubblico
minor prezzo possibile a parità di qualità
Anche dove concentrazione e barriere all’ingresso riducono la forza della competizione, si ritiene preferibile mantenere un regime di mercato concorrenziale non regolamentato.
Nel caso di monopolio naturale la concorrenza appare indesiderabile perché comporterebbe un aumento dei costi
Es: Installazione ed esercizio reti elettriche o gas
ESR – E. Fumagalli
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Effetti: regolazione del monopolio Il monopolio viene protetto con specifiche disposizioni di legge Si rende però necessario un intervento pubblico di regolazione del monopolio
Se mancassero questi interventi da parte dell’autorità pubblica,
un solo operatore potrebbe esercitare “potere di mercato”
Prezzi eccessivamente alti e qualità ridotta
Scelta economie avanzate: regolazione del monopolio
ESR – E. Fumagalli
Si veda dispensa dedicata
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