Lettera agli Efesini CAPITOLO 1 Indirizzo [1,1] [1,2] 288
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi e fedeli in Cristo Gesù. Grazia e pace a voi da Dio, nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo.
L’ammirabile piano salvifico di Dio [1,3] [1,4] [1,5] [1,6] [1,7] [1,8] [1,9] [1,10] [1,11] [1,12] [1,13]
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Benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il quale nei cieli ci ha colmati di ogni sorta di benedizione spirituale in Cristo. Egli ci ha scelti in lui prima della creazione del mondo, perché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi, mediante Gesù Cristo, secondo il benevolo disegno della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, con la quale ci ha gratificati nel Diletto. In lui, mediante il suo sangue, otteniamo la redenzione, il perdono dei peccati, secondo la ricchezza della sua grazia, che si è generosamente riversata in noi con ogni sorta di sapienza e intelligenza. Egli ci ha manifestato il mistero della sua volontà secondo il suo benevolo disegno che aveva in lui formato, per realizzarlo nella pienezza dei tempi: accentrare nel Cristo tutti gli esseri, quelli celesti e quelli terrestri. In lui poi siamo stati scelti, essendo stati predestinati secondo il disegno di colui che tutto compie in conformità del suo volere, per essere noi, i primi che hanno sperato in Cristo, a lode della sua gloria. In lui anche voi, dopo avere udita la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e aver anche creduto, siete stati segnati con lo Spirito Santo che è stato promesso; questi è l’anticipo della nostra eredità, per il riscatto della sua proprietà, a lode della sua gloria.
Per una più vasta conoscenza del mistero [1,15] [1,16] [1,17]
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Per questo anch’io, avendo udito parlare della vostra fede nel Signore Gesù e del vostro amore per tutti i santi, non cesso di ringraziare per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi doni uno spirito di sapienza e di rivelazione per meglio conoscerlo; illumini gli occhi della mente, perché possiate comprendere qual è la speranza della sua chiamata, quale la ricchezza della sua gloriosa eredità tra i santi, e quale la straordinaria grandezza della potenza verso di noi che crediamo, come attesta l’efficacia della sua forza irresistibile, che dispiegò nel Cristo risuscitandolo dai
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morti e insediandolo alla sua destra nella sommità dei cieli, al di sopra di ogni principio, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che viene nominato non solo nel tempo presente, ma anche in quello futuro. Ha posto tutto sotto i suoi piedi e lo ha costituito, al di sopra di tutto, capo della chiesa, che è il corpo, la pienezza di lui che tutto, sotto ogni aspetto, riempie.
CAPITOLO 2 Salvezza per grazia [2,1] [2,2]
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E voi che eravate morti in seguito ai vostri traviamenti e ai vostri peccati, nei quali una volta vivevate secondo lo spirito di questo mondo, secondo il principe del regno dell’aria, quello spirito che tuttora è all’opera tra gli uomini ribelli... Tra loro vivemmo noi tutti un tempo, presi dai desideri carnali, assecondando gli stimoli della carne e i suoi istinti ed eravamo, per naturale disposizione, oggetto d’ira come tutti gli altri. Ma Dio, che è ricco di misericordia, per l’immenso amore con il quale ci ha amati, per quanto morti in seguito ai traviamenti, ci ha fatto rivivere col Cristo – foste salvati gratuitamente! – e ci ha risuscitati e insediati nella sommità dei cieli in Cristo Gesù, per dimostrare nei secoli futuri, con la sua bontà in Cristo Gesù verso di noi, la traboccante ricchezza della sua grazia. Infatti, siete salvi per la grazia, tramite la fede: ciò non proviene da voi, ma è dono di Dio; non dalle opere, perché nessuno se ne vanti. In realtà noi siamo sua opera, creati in Cristo Gesù, per le opere buone che Dio ha predisposto che noi compiamo.
Unità nel Cristo [2,11]
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Pertanto ricordate che un tempo voi, pagani nella carne, chiamati incirconcisi da coloro che si dicono circoncisi per un’operazione subìta nella carne, eravate in quel tempo senza Cristo, esclusi dal diritto di cittadinanza d’Israele, stranieri all’alleanza promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. Ora però in Cristo Gesù, voi, un tempo i lontani, siete divenuti vicini grazie al sangue 289
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del Cristo. Egli, infatti, è la nostra pace, che ha fatto di due popoli una sola unità abbattendo il muro divisorio, annullando nella sua carne l’inimicizia, questa legge dei comandamenti con le sue prescrizioni, per formare in se stesso, pacificandoli, dei due popoli un solo uomo nuovo, e per riconciliare entrambi con Dio in un solo corpo mediante la croce, dopo avere ucciso in se stesso l’inimicizia. E venne per annunciare pace a voi, i lontani, e pace ai vicini, perché, per suo mezzo, entrambi abbiamo libero accesso al Padre in un solo Spirito. Così dunque non siete più stranieri né pellegrini, ma concittadini dei santi e familiari di Dio. Il vostro edificio ha per fondamento gli apostoli e i profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare, sulla quale tutto l’edificio in armoniosa disposizione cresce come tempio santo nel Signore, in cui anche voi siete incorporati nella costruzione come dimora di Dio nello Spirito.
Particolare, mosaico absidale. Agar Loche. Chiesa di Gesù Maestro, Roma.
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CAPITOLO 3 Paolo missionario del mistero di Dio [3,1] [3,2] [3,3] [3,4] [3,5]
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Per questo motivo io, Paolo, il prigioniero di Cristo Gesù a vostro favore, o pagani... Avete certamente sentito parlare del ministero di grazia che Dio mi ha affidato per il vostro bene, cioè per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero – come ho brevemente già esposto e quindi, leggendo, potete capire quale conoscenza io abbia del mistero di Cristo – che nelle generazioni passate non fu svelato agli uomini come ora è stato rivelato per mezzo dello Spirito ai suoi santi apostoli e profeti: che i pagani sono ammessi alla stessa eredità, sono membri dello stesso corpo e partecipi
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della stessa promessa in Cristo Gesù mediante il vangelo, del quale sono divenuto ministro, secondo il dono della grazia che Dio mi ha dato in virtù della sua forza operante. A me, il più piccolo di tutti i santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare ai pagani l’inscrutabile ricchezza del Cristo e di illustrare il piano salvifico, il mistero che Dio, creatore dell’universo, ha tenuto in sé nascosto nei secoli passati per svelare ora ai prìncipi e alle autorità celesti, mediante la chiesa, la multiforme sapienza divina, secondo il disegno eterno che ha formulato nel Cristo Gesù, nostro Signore, nel quale, mediante la fede in lui, abbiamo libertà di parola e fiducioso accesso. Vi prego, perciò, di non scoraggiarvi per le mie afflizioni a vostro favore, perché sono la vostra gloria.
Preghiera per conoscere l’amore di Cristo [3,14] [3,15] [3,16] [3,17] [3,18] [3,19] [3,20] [3,21]
Per questa ragione, piego le mie ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo i tesori della sua gloria, di irrobustirvi grandemente nell’uomo interiore grazie al suo spirito, di ospitare il Cristo nei vostri cuori per mezzo della fede, affinché, radicati e fondati nell’amore, riusciate ad afferrare, insieme a tutti i santi, la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, cioè a conoscere l’amore del Cristo che trascende ogni conoscenza, e così vi riempiate della totale pienezza di Dio. A colui che, per la forza che opera in noi, ha potere di fare molto di più di quanto chiediamo o immaginiamo, a lui la gloria nella chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni e per sempre. Amen.
CAPITOLO 4
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Vita nuova in Cristo [4,17] [4,18]
Unità della fede [4,1] [4,2] [4,3] [4,4] [4,5] [4,6]
Perciò io, il prigioniero per il Signore, vi invito a condurre una vita degna della vocazione alla quale siete stati chiamati, con tutta umiltà, dolcezza e longanimità, sopportandovi a vicenda con amore, preoccupati di conservare l’unità dello spirito con il vincolo della pace: un solo corpo e un solo spirito, così come siete stati chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti, agisce per mezzo di tutti e dimora in tutti.
I molteplici doni di Cristo [4,7] [4,8] [4,9] [4,10] [4,11]
A ciascuno di noi è stata concessa la grazia secondo la misura del dono del Cristo. Per questo dice: Salendo verso l’alto, condusse con sé torme di prigionieri, distribuì doni agli uomini. “È salito” che altro significa se non che era disceso nelle regioni più basse, cioè la terra? Colui che discese è il medesimo che anche salì al di sopra di tutti i cieli per riempire l’universo. È lui che ha donato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri
come pastori e dottori, per preparare i santi al ministero, per la costruzione del corpo di Cristo, fino a che arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, all’uomo perfetto, a quello sviluppo che realizza la pienezza del Cristo, affinché non siamo più dei bambini sballottati e portati qua e là da ogni soffiar di dottrine, succubi dell’impostura di uomini esperti nel trarre nell’errore. Vivendo invece la verità nell’amore, cresciamo sotto ogni aspetto in colui che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, reso compatto ed unito da tutte le articolazioni che alimentano ciascun membro secondo la propria funzione, riceve incremento, edificandosi nell’amore.
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Ora dunque vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani con i loro folli pensieri, ottenebrati come sono nell’intelletto, estranei alla vita di Dio, a causa della loro ignoranza e dell’indurimento del loro cuore. Divenuti insensibili, si sono abbandonati al vivere nella dissolutezza, fino a commettere con insaziabile frenesia ogni genere d’impurità. Voi però non avete imparato così il Cristo, se realmente lo avete ascoltato e in lui siete stati istruiti com’è verità in Gesù. Spogliatevi dell’uomo vecchio, quello del precedente comportamento, che si corrompe inseguendo seducenti brame; rinnovatevi nello spirito della vostra mente e rivestitevi dell’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità della verità.
Regole per la nuova vita [4,25]
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Per questa ragione, rinunciando alla menzogna, ciascuno dica la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. Se vi adirate, non peccate; il sole non tramonti sulla vostra collera; non fate posto al diavolo. Chi era solito rubare, non rubi più; piuttosto si preoccupi di produrre con le sue mani ciò che è buono e così soccorrere chi si trova in necessità. Dalla vostra bocca non escano parole scorrette, ma piuttosto parole buone, di edificazione, secondo la necessità, per fare del 291
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bene a chi ascolta. Non contristate lo Spirito Santo di Dio, che vi ha segnato per il giorno della redenzione. Estirpate di mezzo a voi ogni asprezza, animosità, collera, clamore, maldicenza, ogni cattiveria. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi reciprocamente, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo.
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Mogli e mariti [5,21]
CAPITOLO 5 [5,1] [5,2]
Imitate Dio, come figli diletti, e camminate nell’amore sull’esempio del Cristo che vi ha amato e ha offerto se stesso per noi, oblazione e sacrificio di soave odore a Dio.
La vita cristiana [5,3] [5,4] [5,5] [5,6] [5,7] [5,8] [5,9] [5,10] [5,11] [5,12] [5,13] [5,14] [5,15] [5,16] [5,17] 292
Come si conviene tra santi, non si sentano nominare tra voi fornicazione e qualsiasi impurità o cupidigia, né oscenità, discorsi frivoli o trivialità, tutte cose indecenti, ma piuttosto parole di ringraziamento. Infatti, voi lo sapete: nessun fornicatore o depravato o avaro, cioè idolatra, ha parte nel regno del Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con discorsi insipienti: proprio a causa di questi disordini piomba l’ira di Dio sugli uomini ribelli. Quindi non associatevi a loro. Eravate, infatti, tenebre, ma ora siete luce nel Signore: comportatevi da figli della luce – il frutto della luce è ogni sorta di bontà, di giustizia e di sincerità – scegliendo ciò che Dio gradisce. Non prendete parte alle attività infruttuose delle tenebre, ma piuttosto riprovatele, perché quanto essi fanno in segreto è vergognoso persino a parlarne; ma tutto ciò che è riprovato, viene manifestato dalla luce; infatti, quanto è manifestato è luce. Per questo si dice: Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo su te risplenderà. Considerate dunque attentamente il vostro modo di comportarvi, non da stolti, ma da uomini saggi, che colgono le occasioni opportune, perché i giorni sono malvagi. Non siate quindi sconsiderati, ma cercate di capire quale sia la volontà del Signore;
non ubriacatevi di vino, che è occasione di sregolatezze; lasciatevi invece riempire di Spirito, intrattenendovi tra voi con salmi, inni e canti ispirati, cantando e salmeggiando nel vostro cuore al Signore, ringraziando sempre per tutti il Dio e Padre nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.
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Siate soggetti gli uni agli altri nel timore di Cristo. Le donne siano soggette ai loro mariti come al Signore, poiché l’uomo è capo della donna come anche il Cristo è capo della chiesa, lui, il salvatore del corpo. Ora come la chiesa è soggetta al Cristo, così anche le donne ai loro mariti in tutto. Mariti, amate le (vostre) mogli come il Cristo ha amato la chiesa e si è offerto per lei, per santificarla, purificandola con il lavacro dell’acqua unito alla parola, e avere accanto a sé questa chiesa gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma santa e irreprensibile. Allo stesso modo i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi. Chi ama la propria moglie, ama se stesso: infatti, nessuno mai ha odiato la propria carne; al contrario la nutre e la tratta con cura, come anche il Cristo la sua chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico riferendomi al Cristo e alla chiesa. In ogni caso, anche ciascuno di voi ami la propria moglie come se stesso, e la moglie rispetti il marito.
CAPITOLO 6 Padri e figli [6,1] [6,2] [6,3] [6,4]
Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché ciò è giusto. Onora tuo padre e tua madre – è il primo comandamento con promessa – affinché te ne venga del bene e viva a lungo sulla terra. E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma educateli, correggendoli ed esortandoli nel Signore.
Lotta contro il male [6,10] [6,11] [6,12]
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Particolare di una vetrata del Tempio di San Paolo, Alba (Cuneo).
Schiavi e padroni [6,5] [6,6]
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Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni con timore e rispetto, con cuore sincero, come al Signore; non siate solleciti soltanto sotto gli occhi del padrone, come chi intende piacere agli uomini, ma come degli schiavi del Cristo, che fanno con cuore la volontà di Dio; serviteli con premura, come fossero il Signore e non uomini, convinti che ciascuno, schiavo o libero, riavrà dal Signore il bene che avrà fatto. E voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, smettendo di minacciare, consapevoli che nei cieli c’è il loro e il vostro Signore, che non ha preferenze di persone.
In definitiva, rafforzatevi nel Signore e con la sua potenza. Vestite l’intera armatura di Dio per contrastare le ingegnose macchinazioni del diavolo; infatti, non lottiamo contro una natura umana mortale, ma contro i prìncipi, contro le potenze, contro dominatori di questo mondo oscuro, contro gli spiriti maligni delle regioni celesti. Per questo motivo indossate l’armatura di Dio per resistere nel giorno malvagio e, dopo aver tutto predisposto, tenere saldamente il campo. State saldi, dunque, avendo già ai fianchi la cintura della verità, indosso la corazza della giustizia e calzati i piedi con la prontezza che dà il vangelo della pace; in ogni occasione imbracciando lo scudo della fede, col quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del maligno; prendete l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Mossi dallo Spirito pregate incessantemente con ogni sorta di preghiera e di supplica; vegliate e siate assidui nell’orazione per tutti i santi e anche per me, affinché mi sia concessa libertà di parola per annunciare coraggiosamente il mistero del vangelo, per il quale sono un ambasciatore in catene, e per osare di parlarne con franchezza, come è mio dovere.
Epilogo [6,21]
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Affinché anche voi conosciate quanto mi riguarda e ciò che intendo fare, Tìchico, fratello diletto e fedele servo nel Signore, vi informerà su tutto. Ve lo mando proprio perché vi informi sulla nostra situazione e consoli i vostri cuori. Dio Padre e il Signore Gesù Cristo accordino ai fratelli pace e amore con fede. La grazia sia con tutti coloro che amano il Signore nostro Gesù Cristo con sincero amore. (Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali. Edizioni San Paolo). 293